Il dibattito aperto dal convegno di Ds e la dura reazione del Cnp

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Diecimila nuove torri eoliche in 10 anni, in Italia, da aggiungere alle duemila già esistenti. Da concentrare in larghissima parte nel Mezzogiorno, per la nascita di una nuova economia legata allo sfruttamento del vento. Questa la proposta degli ecologisti Ds Edo Ronchi e Paolo degli Espinosa nel convegno romano. Nel contempo sono state attaccate quelle Regioni (prime fra tutte la Sardegna e la Basilicata) che, al fine di una sacrosanta difesa del loro patrimonio ambientale e culturale, si sono opposte all’inarrestabile invasione dell’eolico industriale.
«La lotta alla speculazione edilizia e alle colonizzazioni dovrebbe essere nel Dna della sinistra», ha commentato Oreste Rutigliano, Segretario generale del Comitato nazionale del paesaggio.
«Singolare, poi, l’idea di impiantare una nuova economia in un settore, quello eolico, nel quale le lobby del Nord Europa la fanno da padroni e da ?colonizzatori?». Il Cnp segnala invece, con grave preoccupazione, che il solare, vera possibilità di sviluppo dell’Italia e del meridione, continua ad essere dimenticato ed emarginato. L’attuale Governo centellina gli incentivi al fotovoltaico, limitandone l’erogazione a soli 15 MegaWatt l’anno! Mentre se ne potrebbero fare migliaia senza alcun danno per l’ambiente e il paesaggio: si pensi solo all’estensione praticamente illimitata dei capannoni e delle zone industriali. Bene dunque fanno le Regioni a resistere, per preservare il loro futuro ambientale, turistico ed occupazionale.