35 milioni di ettari di agricoltura biologica nel mondo

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La Fibl e l’Ifoam presenteranno nuove informazioni e dati in merito all’Agricoltura biologica che si apre a Norimberga (Germania). L’Oceania è in testa, avanzano i Paesi in via di sviluppo

La Fibl (Istituto di Ricerca sull’Agricoltura Biologica) e l’Ifoam (Federazione internazionale dei movimenti di agricoltura biologica) presenteranno le ultime statistiche relative all’agricoltura biologica nel mondo alla BioFach 2010. I risultati dello studio, descritti anche nel libro «The World of Organic Agriculture: Statistics and Emerging Trends 2010» (Il Mondo dell’Agricoltura Biologica: Statistiche e Nuovi Trend 2010) verranno presentati alla più grossa fiera internazionale per prodotti organici domani presso la Room St. Petersburg del Messezentrum Nürnberg.

Ci sono 35 milioni di ettari di terra agricola certificati secondo gli standard dell’agricoltura biologica (secondo i dati di fine 2008). «Confrontati con i dati del 2007, si sono aggiunti quasi tre milioni di ettari», dice Helga Willer della Fibl. «La crescita maggiore si è vista nell’America Latina e in Europa Ci sono circa 1,4 milioni di produttori di biologico».

«Queste sono buone notizie – afferma Markus Arbenz, Direttore esecutivo dell’Ifoam -. I mercati mondiali continuano a richiedere sempre più prodotti biologici nonostante la crisi economica». E, riferendosi alla crescita dell’agricoltura biologica nel Sud, aggiunge: «In particolar modo diamo il benvenuto ai piccoli proprietari dei Paesi in via di sviluppo nel movimento biologico. Abbiamo imparato, in questi ultimi anni, che la conversione all’agricoltura biologica porta con sé la sicurezza del cibo, l’adattamento al clima, e la conservazione della biodiversità».

La fetta più grossa di area destinata all’agricoltura biologica è in Oceania (34,7%), seguita dall’Europa (23,4%) e dall’America Latina (23%). Con le sue vaste aree da pascolo, l’Australia continua ad avere il primato per la più ampia superficie certificata a biologico, con 12 milioni di ettari, seguita dall’Argentina (4 milioni di ettari) e dalla Cina (1,9 milioni di ettari). Secondo l’Organic Monitor, il mercato mondiale per i prodotti biologici ha raggiunto un valore di oltre 50 miliardi di dollari Americani nel 2008, con la maggior parte dei prodotti consumati nell’America del Nord ed in Europa.

«I politici dei Paesi in via di sviluppo hanno bisogno di sapere il numero di agricoltori coinvolti nell’agricoltura biologica, come pure le sfide che deve affrontare ed il suo potenziale di sviluppo mondiale. Questo tipo di informazione è difficile da reperire ma è di cruciale importanza per aiutare lo sviluppo del settore. Lo studio “The World of Organic Agriculture” fornisce, in questo senso, un servizio unico e globale», dice Alexander Kasterine, Senior Market Development Officer presso l’International Trade Centre.

I risultati dello studio «The World of Organic Agriculture» verranno presentati per l’undicesimo anno consecutivo alla BioFach. In aggiunta alla sezione sullo stato dell’agricoltura biologica nel mondo, il volume contiene i rapporti aggiornati sui nuovi trend in tutte le aree geografiche, come anche le informazioni di base su argomenti quali gli standard e le legislature, le attività nel campo della cooperazione allo sviluppo, e su due delle principali colture, caffè e cotone. Lo studio include dati dettagliati e numerose illustrazioni e grafici. Ulteriori dati saranno disponibili sul sito a partire da metà Marzo 2010.

Supporto alle attività per le produzioni biologiche nei Paesi in via di sviluppo viene, sin dal 2008, dal Dipartimento degli Affari Economici dello Stato Svizzero (Seco) e dall’International Trade Centre (Itc). La realizzazione della ricerca mondiale e la pubblicazione annuale dei dati, ad opera dell’Ifoam, della Fibl e della Fondazione tedesca per l’ecologia e l’agricoltura, avviene grazie al sostegno della NürnbergMesse sin dal 2000. La raccolta dei dati in Africa è stata possibile grazie al sostegno, per parecchi anni, dell’Istituto umanista per la Co-operazione con i Paesi in via di sviluppo (Humanist Institute for Co-operation with Developing Countries – Hivos, Netherlands).

(Fonte Ifoam)