Una tassa sulle lasagne?

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La vicenda della ipotesi di tassazione delle bevande dolcificate ha riproposto ancora una volta il quesito su quale sia la politica migliore in tema di prevenzione sanitaria

Questa nostra nuova rubrica è dedicata alla salute ed a tutto il mondo che gira attorno ad essa. Poche parole, pensieri al volo, qualche provocazione, insomma «pillole» non sempre convenzionali. L’autore è Carlo Casamassima, medico e gastroenterologo, ecologista nonché collaboratore di «Villaggio Globale».

La vicenda della ipotesi di tassazione delle bevande dolcificate ha riproposto ancora una volta il quesito su quale sia la politica migliore in tema di prevenzione sanitaria. Tassare tutto il tassabile ha senso solo in una visione semplicistica dei problemi ma davvero non può essere una soluzione. Non si può certo pensare di tassare le bevande dolcificate (ma se poi il dolcificante usato è ipocalorico?), successivamente i cornetti (di più quelli alla crema, meno quelli alla marmellata, meno ancora quelli con marmellata biologica, forse), infine le lasagne (doppia tassa se doppio strato?)

Una strada in salita, insomma. Specie se, contemporaneamente, in televisione, quando spiegano le ricette nelle mille quotidiane trasmissioni di cucina, si elencano ingredienti e costi ma non calorie, lipidi e zuccheri.

 

Carlo Casamassima, Medico, Gastroenterologo