Fusione fredda, cigni bianchi e scettici

618
fusione-fredda1
Tempo di lettura: 3 minuti

Se la ricerca italiana non ritrova la strada del confronto scientifico serio non dobbiamo sorprenderci della fuga dei cervelli (e non apriamo il capitolo dei tanti «idioti» in Italia e scienziati fuori…), dei ricatti e della corruzione. E non meravigliamoci se gli scettici crescono, perché non tutti gli scettici sono alla ricerca della verità. Apriamo gli occhi, la controinformazione è in agguato e riguarda tutti, non è un problema fra scienziati…

Abbiamo ospitato nei giorni scorsi un dibattito corretto sulla Fusione Fredda. Corretto nel senso che i toni non erano offensivi. Qualcuno potrebbe trovare strano il contrario e chiedersi perché un dibattito scientifico non dovrebbe essere un semplice confronto di tesi?
Ma molte sono le cose che il cittadino ignora. Infatti, dietro le quinte del teatro della ricerca, spesso, interessi, gelosie, invidie e anche ignoranza si incrociano pericolosamente perché negano ad altri la libertà di pensare che, per il cittadino e la società, si traduce in occasioni mancate di benessere e utilità per il progresso civile dell’uomo.
«Villaggio Globale» è un portale scientifico laico. A noi interessa che ci sia il confronto di tesi, non abbiamo premi o finanziamenti da distribuire e non riceviamo finanziamenti da questa o quella tesi.
Però ci piace l’informazione perché riteniamo che solo l’informazione possa fornire al cittadino che ha voglia di leggere e riflettere, di farsi un’idea e, soprattutto, sapere.
Per questo riferiamo di un garbato prolungamento del dibattito svoltosi via email, fra alcuni ricercatori e amanti della ricerca e Silvano Fuso, membro del Cicap.

Tutto ha inizio con cinque domande rivolte a Fuso, da parte di Francesco Bordino. Riportiamo quindi questa parte della email perché a noi interessa il dibattito scientifico e non altro.
Leggendo le domande insieme alle risposte si ricava subito di trovarsi di fronte a due posizioni: una che cerca di capire alcuni fenomeni e che è mossa dall’antico spirito speculativo dell’uomo che da sempre si pone domande e grazie al quale è avanzato nelle conquiste scientifiche e nella conoscenza in generale. L’altra posizione si pone a difesa dei risultati raggiunti, scientificamente corretti e, anche se a parole è pronto a riconoscere nuovi risultati, in realtà tratteggia una metodologia che non può portare ad alcun risultato nuovo perché è lei che stabilisce le regole.

Tutto questo è evidente dal prosieguo del dibattito. Ma ancor più le posizioni si evidenziano quando entra nel dibattito Vincenzo Valenzi che allarga le questioni non più solo alla Fusione Fredda o ad altre ricerche documentate da università blasonate e liquidate come insufficienti, ma tira dentro la neurofisiologia e la larga diffusione che stanno avendo all’Est le teorie degli «eretici» Benveniste, Montagnier, Josephson e altri.

Fin qui il dibattito scientifico che ancora continua perché quando i sostenitori di una teoria si confrontano con gli scettici, piano piano si alzano i toni e scoccano scintille.
Senza voler essere poco democratici o, come si diceva un tempo nelle focose assemblee universitarie «non vogliamo soffocare il dibattito…» va detto, tuttavia che il dibattito, per essere tale, deve essere un confronto di tesi.
Purtroppo, questo dibattito, come altri con gli scettici, è monco. Perché una parte, il rappresentante del Cicap, rimanda ad altri, o non se ne è occupato, o è in attesa di prove che devono fornire sempre altri che poi sono i «tutori» del sapere, perché solo le loro prove sono congrue e quelle degli altri sono sempre insufficienti.
Allora sarebbe meglio, come diceva Totò, desistere. Bisognerebbe tirare per i capelli i ricercatori blasonati e costringerli a dire perché quella formula è errata (come bene hanno fatto Maiani e coll. verso Widom e Srivastava. Ma alla loro risposta e succeduto un nuovo silenzio.
Se la ricerca italiana non ritrova la strada del confronto scientifico serio non dobbiamo sorprenderci della fuga dei cervelli (e non apriamo il capitolo dei tanti «idioti» in Italia e scienziati fuori…), dei ricatti e della corruzione. E non meravigliamoci se gli scettici crescono, perché non tutti gli scettici sono alla ricerca della verità. Apriamo gli occhi, la controinformazione è in agguato e riguarda tutti, non è un problema fra scienziati… in gioco è il futuro del Paese da sempre leader dell’Innovazione e oggi precipitato in fondo alle classifiche da cui è necessario e urgente risalire.