Ma nel global warming contiamo Uno?

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Le multinazionali chiedono ad Obama di intervenire contro il riscaldamento del pianeta perché stanno perdendo business. In Italia il ministro Passera mette on line un documento, «La strada per la crescita», e parla indifferentemente di sviluppo e crescita ma non di ambiente. In molti hanno dimenticato la lezione di Rio ’92

È sempre la solita storia: comanda chi ha più soldi, e avere più soldi significa avere potere.
I livelli più bassi della casta, noi cittadini, contiamo Uno. E ci lasciano giocare con i sondaggi on line che ci danno l’illusione di «partecipare» a decisioni importanti e ci lasciano gridare contro l’inquinamento.
Certo, a guardarsi indietro, ci si accorge che progressi sono stati fatti, ma a quale prezzo?
Quanti sono quelli lasciati per strada? Uccisi da una calunnia, da una vittoria/sconfitta di Pirro? E quanti poi si ricordano che avevano ragione?
Ricordate «Siamo uomini o caporali?», sì, il film di Totò, non è mutato nulla.
È dai tempi di Rio, il primo Rio, quello del ’92, che si parla dei profughi ambientali. Ora sono milioni, in numero. Ma si tratta di gente in carne e ossa, proprio come noi, alle quali è stata rubata la vita, la speranza, il futuro, tutto.
E vogliamo contare i morti per frane, inondazioni, smog, veleni vari?… no, è meglio di no. Quelli sono sempre Uno.
Ma ora quelli che hanno soldi e contano, si sono accorti che i cambiamenti climatici hanno un costo. Se ne sono accorti perché le loro azioni non girano più e chiedono ad Obama di intervenire per fermare il riscaldamento globale. Ecco, il «gioco» è finito, è arrivata la guardia ed ha tolto il pallone. Ora per i cambiamenti globali si fa sul serio. Noi continuiamo a contare Uno e loro saranno i salvatori del pianeta.
Non si tratta di avere medaglie ma si tratta di morale e di svolta di civiltà. Perché noi (gli Uno) continuiamo a pensarla diversamente e ad essere costretti a vigilare perché in fondo, siamo punto e daccapo. A Peccei gli sbagliarono pure il titolo del libro e da sviluppo diventò crescita ora rubano anche le parole e parlano tutti di crescita sostenibile… 
Da pochi minuti il ministro Passera ha messo on line nel sito del governo un documento dal titolo «La strada per la crescita. Sintesi del lavoro fatto insieme per creare nuove condizioni di competitività e sviluppo», e così sono contenti tutti, quelli della crescita e quelli dello sviluppo.
Ovviamente di ambiente non si parla. E siamo punto e daccapo.