Clima – Le prime vittime i Paesi in via di sviluppo

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Il rapporto redatto dal Potsdam Institute for Climate Impact Research ha immaginato gli scenari in caso di un aumento di 4 gradi della temperatura media da qui a fine secolo, considerato molto probabile in assenza di misure drastiche per il taglio delle emissioni

Milioni di persone che in questi anni stanno faticosamente uscendo dalla povertà nei Paesi in via di sviluppo potrebbero essere ricacciate indietro dagli effetti dei cambiamenti climatici. Lo afferma un rapporto della Banca Mondiale, secondo cui effetti come siccità e inondazioni si faranno sentire di più proprio nelle aree più povere.
Il rapporto redatto dal Potsdam Institute for Climate Impact Research ha immaginato gli scenari in caso di un aumento di 4 gradi della temperatura media da qui a fine secolo, considerato molto probabile in assenza di misure drastiche per il taglio delle emissioni.
Senza arrivare agli estremi del 2100, scrivono gli autori, già entro due decenni si avranno degli effetti devastanti: il 40% delle aree agricole dell’Africa sub-Sahariana, ad esempio, non sarà più in grado di produrre mais, mentre in altre aree della regione la siccità mette a rischio i pascoli usati per allevare il bestiame. Molto colpita sarà anche l’Asia, sottolinea il rapporto: «Entro il 2040 il livello dei mari nell’area potrebbe crescere di 30 centimetri – si legge – aumentando le inondazioni nelle città e nei campi, dove si potrebbe perdere l’11% della produzione di riso. Più a ovest milioni di persone rischiano da una parte di perdere l’acqua necessaria per lo scioglimento dei ghiacciai e i monsoni sempre più inconsistenti, e dall’altra di essere colpite da eventi catastrofici come le alluvioni».