Il Sistri partirà il 1° Ottobre per salvare la Selex

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«Dopo avere esplorato tutte le alternative, e non avendo alcuna possibilità di risolvere il contratto che impegna la pubblica amministrazione con la Selex, abbiamo assunto la decisione di evitare l’ipotesi di un ennesimo rinvio del Sistri»

A seguito dell’incontro di ieri, tenutosi presso il ministero dell’Ambiente con la partecipazione di tutte le associazioni di categoria, è emersa la decisa volontà da parte del ministro Orlando di far partire il sistema Sistri entro il 1° Ottobre 2013.
Questo il comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale.
Interessante è verificare alcuni passaggi del comunicato per capire come è distante l’Italia che legifera dall’Italia che lavora e che, rientrata oggi nella sue postazioni lavorative, continua a denunciare un’impossibilità nel far fronte ad una, così imminente, partenza legata ad un’effettiva non modifica del Sistema nei suoi punti salienti.
Inoltre, è divertente scorgere la motivazione per cui il Sistema debba necessariamente partire. Bene il motivo ultimo è che non si può risolvere il contratto che la pubblica amministrazione ha in essere con la Selex, in quanto «Dopo avere esplorato tutte le alternative, e non avendo alcuna possibilità di risolvere il contratto che impegna la pubblica amministrazione con la Selex, abbiamo assunto la decisione di evitare l’ipotesi di un ennesimo rinvio del Sistri».
Ma nessuno ricorda la storia legata alla Selex? Bene la raccontiamo in breve.
Nel 2009 il ministero dell’Ambiente aveva affidato, senza gara d’appalto, la progettazione e la gestione alla società Selex Service Management, controllata da Finmeccanica, per un affare da 400 milioni di euro. Nell’aprile scorso è stata la Procura di Napoli a mettere le mani dentro un sistema speculativo che ha portato all’arresto di 22 persone indagate a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzazione di false fatture, truffa aggravata, riciclaggio. Oltre 10 i milioni sequestrati e personaggi assai noti nel mirino degli inquirenti tra cui Carlo Malinconico, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’editoria, Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato della Selex, e Francesco Paolo Di Martino della società Eldim Security, che assieme alla Wise aveva costituito un’associazione temporanea d’impresa per lavorare con la Selex nell’allestimento delle usb del sistema Sistri.
In definitiva, i fatti si raccontano da soli.
Le aziende, nel pieno di una crisi globale, sono lì ad assistere impotenti a quanto accade e intanto si continuano a salvare i grandi carrozzoni fatti di meritocrazia e affari onesti.
Questa è l’Italia!