AssoRinnovabili contro lo Spalma Incentivi

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L’Associazione degli imprenditori guida la rivolta per tutte le rinnovabili. Rappresentati oltre 800 operatori, un numero destinato a crescere e raggiungere oltre 1.100 se si considerano anche le aziende rappresentate da Confagricoltura, insieme alla quale AssoRinnovabili ha promosso il procedimento. Si tratta di una norma retroattiva che modifica significativamente le norme degli incentivi

AssoRinnovabili ha depositato in questi giorni il ricorso contro la norma Spalma Incentivi per il fotovoltaico, forte dell’adesione all’azione legale di oltre 800 operatori. Numero destinato a crescere e raggiungere oltre 1.100 se si considerano anche le aziende rappresentate da Confagricoltura, insieme alla quale AssoRinnovabili ha promosso il procedimento davanti al Tar.

Ma lo Spalma Incentivi non è solo fotovoltaico. Ora, sottolinea la nota di AssoRinnovabili, ad essere in pericolo sono anche le aziende green non fotovoltaiche che beneficiano di incentivi sotto forma di certificati verdi, tariffe onnicomprensive o tariffe premio il cui periodo incentivante termini dopo il 31 dicembre 2014.
A tutti questi produttori si chiede di aderire ad un sistema definito ironicamente «volontario» che prevede il mantenimento dell’attuale incentivo rimodulato, però, su un periodo più lungo (di 7 anni). Il non aderire alla «spalmatura» comporta l’impossibilità per 10 anni, a partire dal termine del periodo di incentivazione, di accedere a possibili sistemi di sostegno futuri.

«In altre parole – sintetizza Agostino Re Rebaudengo, Presidente di AssoRinnovabili – si tratta, come nello Spalma Incentivi obbligatorio, di una norma retroattiva che cambia significativamente le “regole del gioco”, introducendo gravissime penalizzazioni. Non si comprende come possa essere definita una disposizione volontaria!».

Anche in questo caso, così come è stato per lo Spalma Incentivi fotovoltaico, AssoRinnovabili coordinerà una nuova azione giurisdizionale collettiva. L’obiettivo del ricorso è quello di chiedere che il Tribunale Amministrativo si pronunci sull’annullamento della misura.