Nel 2016 gran traffico nello spazio

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Sono previste numerose missioni spaziali specialmente per il controllo dei mari, dell’atmosfera, di specifiche situazioni regionali. Particolare attenzione è dedicata all’altezza, alle temperature e alla situazione delle correnti marine

Anche il 2016 sarà un anno ricco di appuntamenti per le missioni spaziali. E tra i numerosi lanci in programma, tra navicelle da e per la Stazione Spaziale Internazionale, sonde in viaggio per Marte e satelliti scientifici, non mancheranno nuovi satelliti per l’osservazione, il monitoraggio e lo studio della Terra e della nostra atmosfera.
Primo grande appuntamento per il 2016, con i satelliti che studiano il nostro pianeta, è quello in programma per il 17 gennaio. Un razzo Falcon 9, collaudato vettore della Space X di Elon Musk (che di recente è riuscito nel «miracolo tecnologico» di fare atterrare il razzo dopo il lancio e la missione) porterà in orbita Jason 3, ultimo della serie di satelliti per lo studio degli oceani, realizzato dagli Usa in collaborazione con l’Europa. A bordo ospita un altimetro molto sofisticato, in grado di misurare ogni variazione delle superfici oceaniche, con un dettaglio tra 2,5 e 3 centimetri. Jason 3 effettuerà inoltre, una topografia della circolazione oceanica e dei cambiamenti climatici per conto della Noaa, l’agenzia statunitense che studia oceani e atmosfera, oltre che per EumetSat, Nasa e agenzia spaziale francese Cnes.
Il lancio avverrà dalla base californiana di Vandenberg (un altro Falcon 9 in gennaio occuperà la rampa tradizionale di Cape Canaveral, per lanciare una capsula cargo Dragon per la Stazione Spaziale).
Jason 3 è la quarta missione della serie di questi satelliti euro-americani: migliorerà le prestazioni e fornirà maggiori informazioni rispetto ai predecessori. Il primo fu lo storico Topex-Poseidon (prevalentemente del Cnes), lanciato nel 1992; toccò poi in seguito ai più americani Jason 1 (lanciato nel 2001), e Jason 2 (2008), procedere nel programma.
Nel 2016 verrà lanciato anche il satellite Sentinel 3A, alla cui realizzazione ha contribuito l’industria italiana con Thales Alenia Space. Dedicato all’osservazione della Terra, il satellite verrà lanciato entro la prossima primavera dal poligono russo di Plesetsk con un razzo Eurockot Rockot. Il satellite è dell’Esa europea e della Comunità europea, e ospita strumenti per misurare caratteristiche e superfici dei mari, temperatura e variazioni di temperatura di mari, oceani e terre vicine.
Un altro Sentinel, ma con il numero 1B, verrà invece lanciato in aprile dalla base europea della Guyana con un razzo vettore russo Sojuz. È un satellite-radar, anch’esso come Sentinel 3A per conto dell’Esa e della Commissione europea, per l’osservazione della Terra.
In estate un razzo Atlas 5, lancerà il satellite World View 4, un satellite per l’osservazione della Terra per conto della società Digital Globe, mentre un altro Atlas 5 decollerà dalla rampa 41 di Cape Canaveral, per immettere in orbita geostazionaria, a 35.800 chilometri sopra la verticale terrestre, il satellite meteorologico Goes-R, ultimo della fortunata (e storica) serie dei Goes americani, per conto di Nasa e Noaa.
Sarà una nuova sentinella spaziale per il controllo, continuo, delle condizioni meteo sugli Stati Uniti.