E c’è anche la Geotermia a bassa entalpia

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Schema tratto dalla relazione di Antonio Galgaro Università di Padova – Dipartimento di Geoscienze Cnr - Igg-Istituto di Geoscienze e Georisorse (U.O.S. di Padova)
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La tecnologia sfrutta il calore interno della terra che assorbito da un fluido circolante in apposite sonde geotermiche permette di utilizzare il calore per la climatizzazione degli edifici o il riscaldamento dell’acqua in maniera economica ed efficiente. Il convegno organizzato dalla sezionepugliese della Società italiana di geologia ambientale con il patrocinio dell’Ordine dei geologi (Org) della Puglia

Si è svolto presso la Sala convegni di Universus (Bari), il workshop «Geotermia a bassa entalpia. Esperienze a confronto, dall’individuazione delle aree alla scelta delle soluzioni impiantistiche per gli usi diretti» organizzato dalla Società italiana di geologia ambientale (Sigea), Sezione Puglia, con il patrocinio dell’Ordine dei Geologi della Puglia.
Un workshop che ha voluto informare, promuovere e divulgare l’utilizzo dell’energia geotermica a bassa entalpia, un’energia inesauribile, gratuita, rinnovabile, ecocompatibile e a disposizione per 365 giorni l’anno.
L’energia geotermica è un’energia che proviene dall’interno della Terra sotto forma di calore, uniformemente e globalmente distribuito e inesauribile. Una tecnologia che permette di sfruttare il calore interno della terra che assorbito da un fluido circolante in apposite sonde geotermiche, tubi collocati nel sottosuolo in scavi superficiali o in perforazioni verticali, permette di utilizzare il calore per la climatizzazione degli edifici o il riscaldamento dell’acqua e il tutto in maniera economica ed efficiente.
I sistemi geotermici a bassa temperatura sono diffusi, in ambito residenziale, soprattutto nel Nord Europa e negli Stati Uniti, mentre in Italia sono ancora poco conosciuti.
I vantaggi di tale tecnologia sono molteplici…
Sono ecologici. Non ci sono emissioni dirette di CO2 nell’aria ed anche l’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente (Epa) ha dichiarato che la Geotermia è la tecnica di climatizzazione più efficiente ed ecologica possibile.
Si risparmia sui consumi. Il costo di gestione di tale sistema è mediamente inferiore del 50% rispetto agli impianti a gas metano. Per tutti gli anni di funzionamento dell’impianto, non vi è pressoché alcuna necessità di manutenzione.
Grande capacità di integrazione con le altre forme di energia rinnovabile.
Ma cosa sono le energie rinnovabili?
Per energie rinnovabili si intendono tutte quelle forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano almeno alla stessa velocità con cui vengono consumate o non sono «esauribili» nella scala dei tempi «umani» e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future.
Tra le energie rinnovabili più utilizzate troviamo le biomasse, l’energia eolica, l’energia solare e anche l’energia geotermica.
Nello specifico, l’energia geotermica è il calore naturale della Terra che proviene dalla formazione originaria del pianeta (circa il 20%); dal decadimento degli isotopi radioattivi a lunga vita dei minerali contenuti nell’interno del globo terrestre (U238, U235, Th232 e K40 (Lubimova, 1968); dall’energia solare assorbita in superficie (25-50 m di profondità) e che, nel suo complesso, permette di ottenere energia elettrica ovvero energia termica (scambi di calore) per la climatizzazione degli ambienti civili o industriali.
Quando invece si parla di entalpia si fa riferimento alla funzione di stato di un sistema che esprime la quantità di energia che esso può scambiare con l’ambiente.
La geotermia a bassa entalpia (<90°C) sfrutta i primi strati del sottosuolo (fino a max 200 m di profondità) come serbatoio termico dal quale estrarre calore durante la stagione invernale ed al quale cederne durante la stagione estiva.
Un impianto geotermico a bassa entalpia funziona grazie all’utilizzo di pompe di calore abbinate a sonde geotermiche, abbinamento che prende il nome di pompe di calore geotermiche, tecnologie che permettono di estrarre il calore dal sottosuolo tramite l’acqua che circola nelle sonde geotermiche, di concentrarlo e di portarlo negli edifici tramite l’acqua degli impianti di riscaldamento.
Interessante, anche se non tenuta direttamente da lui, la presentazione di Vito Felice Uricchio dell’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Irsa-Cnr) nella quale è stato presentato il progetto Vigor (Valutazione del potenziale Geotermico delle Regioni della convergenza).
Gli obiettivi di Vigor [1] sono stati quelli di identificare le potenziali fonti di utilizzazione dell’energia geotermica, fornire indicazioni e raccomandazioni per l’uso esteso delle risorse geotermiche, accrescere la conoscenza delle fonti geotermiche e veicolare informazioni.
E la Puglia in questo ha rappresentato un laboratorio di rilievo internazionale grazie alla sensibilità della Regione Puglia, alla realizzazione di interventi efficaci, alla collaborazione di organismi interistituzionali (Politecnico, Parco Gargano, AM, imprese, etc.), alla disponibilità di dati provenienti da stazioni di monitoraggio, alla disponibilità di dati cartografati, alle esperienze specifiche dei partner con applicazione a modelli parametrici.
Il progetto ha visto un primo step consistente nella raccolta e organizzazione dei dati al quale ha fatto seguito un secondo passaggio ossia quello della valutazione delle risorse superficiali. Successivamente sono stati condotti studi di prefattibilità e fattibilità nonchè valutazioni del potenziale geotermico con la realizzazione di mappe a due profondità. Come ultimo step è stato avviato il processo di disseminazione ossia la messa in atto di piani di comunicazione, convegni, newsletter, diffusione del progetto attraverso i principali social.
Durante tutto il workshop si sono tenute relazioni aventi lo scopo di spiegare i vari aspetti dello sfruttamento di tale fonte di energia, relazioni dal mondo accademico, da quello istituzionale nonchè relazioni di casi di studio, cioè di progettisti e di imprese che hanno già realizzato tali impianti e che di fatto rappresentano l’elemento che ha apportato dati reali provenienti dal campo di applicazione.
La giornata si è poi chiusa con la premiazione dei vincitori della VII edizione del concorso fotografico «Passeggiando tra i paesaggi geologici della Puglia» e con la Presentazione del Calendario 2017 Org Puglia, Sigea Sezione Puglia.
Una giornata nella quale la Sigea ha inteso contribuire ad aumentare l’interesse degli operatori sulla geotermia e questo affinché venga presa in considerazione questa straordinaria energia rinnovabile durante le progettazioni e questo sia per nuovi edifici sia nelle ristrutturazioni dell’edificato esistente per il quale è in corso la riqualificazione energetica.
Ormai tutti gli scenari energetici del futuro vedono le energie rinnovabili protagoniste dei prossimi anni, in sostituzione delle fonti fossili che hanno un forte impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. La diversificazione nella produzione di energia e la diffusioni delle fonti rinnovabili, come nello specifico la geotermia, giocherà un ruolo fondamentale per le politiche energetiche e ambientali dei Paesi.

Tutte le relazioni sono disponibili in Rete

[1] Progetto attivato grazie all’intesa operativa tra il ministero dello Sviluppo economico (Mise), la Direzione generale per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica (Dg Enre) ed il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) Dipartimento Terra e Ambiente (Dta), per la realizzazione di interventi innovativi di utilizzo della fonte geotermica nelle Regioni Convergenza previsti dalla linea di attività 1.4 del Programma operativo interregionale (Poi) «Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico 2007-2013».