Scoperta una nuova barriera corallina

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Atlantis foto Huff Post
The deep-sea submersible Alvin is launched from R/V Atlantis off the coast of Delaware on Monday. A research team has planned 12 dives over the next two weeks to explore and study deep ocean ecosystems off the southeast coast. (Foto di Chris D’angelo/Huffpost)
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Il sensazionale ritrovamento al largo delle coste della Carolina del Sud. La barriera corallina, situata in profondità dell’oceano Atlantico, sarebbe rimasta nascosta per migliaia, forse centinaia di migliaia di anni fino a quando una recente spedizione in alto mare ha portato alla luce il fiorente ecosistema

Secondo la stampa statunitense, la scoperta è avvenuta la settimana scorsa a circa 257 km al largo della costa di Charleston, nella Carolina del Sud, durante una spedizione scientifica sulla nave di ricerca RV Atlantis. Attraverso telecamere posizionate sul sommergibile Alvin schierato da Atlantis, gli scienziati hanno potuto osservare con grande stupore densi popolamenti di coralli di acqua fredda a circa 0,8 km sotto la superficie dell’oceano.

La RV Atlantis ha intrapreso la sua spedizione di 15 giorni il 19 agosto, parte di un progetto di collaborazione di 4 anni noto come Deep sea exploration and research of coral/canyon/cold seep habitats (Deep Search), secondo la mission riportata sul sito web.

Erik Cordes, professore associato presso il Dipartimento di biologia alla Temple university di Philadelphia e scienziato capo della spedizione, ha dichiarato all’«Huffington Post» che il sito era ricoperto di coralli viventi che crescevano in cima ai massicci resti scheletrici di coralli morti, che probabilmente abitavano l’area da millenni.

La scoperta ha dato luce ad abbondanti quantità di Lophelia pertusa, un corallo ramificato biancastro che preferisce le acque fredde e che è stato precedentemente trovato in crescita a profondità record nel Golfo del Messico. A differenza dei coralli tropicali che sopravvivono attraverso alghe simbiotiche, la Lophelia pertusa usa tentacoli pungenti per stordire la sua preda e guidare il cibo nello stomaco, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa).

L’incredibile scoperta è avvenuta a soli 26 km a nord-ovest dei coralli trovati all’inizio di questa estate dalla RV Okainos Explorer, che stava mappando centinaia di montagne sottomarine sul fondo dell’oceano, secondo quanto riportato da «HuffPost». In totale, l’area coperta da coralli esplorata da Okeanos e Atlantide si estende per circa 137 km, stratificata con enormi mucchi rocciosi di corallo morto che probabilmente si accumulano nel corso di molte migliaia di anni, ha aggiunto Cordes a «HuffPost».

Fino al 2 settembre, gli scienziati dell’Atlantis continueranno ad esplorare gli habitat di acque profonde vicino alle coste sudorientali statunitense. Raccoglieranno i dati critici sulla distribuzione degli ecosistemi e della fauna selvatica del fondo marino per prevedere in modo più accurato come queste fragili comunità potrebbero essere distrutte da attività umana, secondo quanto riportato sul sito Deep Search.

Cristina Di Leva