A Gioia del Colle si muore di tumore anche più che nella città dell’Ilva

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Figura 13 - Una nuvola di fumo nero viene emessa dall’impianto sperimentale Dismo (presso l’Ansaldo Caldaie di Gioia del Colle) dove da oltre un decennio si sperimenta la combustione di rifiuti anche pericolosi
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Il primo studio epidemiologico a Gioia del Colle (BA) rivela preoccupanti tassi di mortalità per tumori, molto probabilmente dovuti ad elevati livelli d’inquinamento. La concomitante ed eccessiva mortalità tra i residenti di Gioia del Colle per tumori del sistema linfatico (in particolare per linfomi e morbo di Hodgkin) e per tumori del fegato e della vescica lascia ipotizzare la presenza sul territorio di una rilevante fonte d’inquinamento chimico-industriale e/o radioattivo tale da incrementare di molto l’insorgenza di simili neoplasie rispetto sia al livello nazionale, sia a quello di molti comuni limitrofi e delle due province analizzate

 

Pubblichiamo questo primo studio epidemiologico e facciamo nostre le preoccupazioni e i suggerimenti offerti. Di mancanza di chiarezza anche da parte di enti pubblici, di inquinanti e di colpevoli interventi agricoli si muore. Non possiamo rassegnarci a diventare un paese di sperimentazioni pericolose. Non siamo all’anno zero.

 

Dato indicativo e generale per il quinquennio 2012-2016

Nel quinquennio 2012-2016 si sono verificati 402 decessi per tumore tra i residenti del Comune di Gioia del Colle (circa 80 l’anno), pari a 144 morti ogni 10.000 abitanti rispetto ai 133 nazionali, 113 nella Provincia di Bari e 119 in quella di Taranto (Figura 1a). In particolare, nello stesso quinquennio 2012-2016, si sono registrati 40 decessi per tumori al sistema linfatico, verificatisi nei residenti del Comune di Gioia del Colle (circa 8 l’anno), pari a 14 morti ogni 10.000 abitanti rispetto ai 9,5 nazionali e 9 nella Provincia di Bari e di Taranto (Figura 1b).

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Figura 1 – Numero di decessi su 10.000 residenti per tutte le tipologie di (a) e per i tumori del sistema linfatico (b) registrati nel comune di Gioia del Colle tra il 2012 e il 2016

Tasso standardizzato di mortalità per linfomi e leucemie nel quinquennio 2012-2016

Dal calcolo del tasso standardizzato di mortalità (Smr), ove il valore standard di riferimento (=100) è basato sui valori di mortalità nazionali corretti per l’età, risulta che Gioia del Colle registra un tasso di mortalità per linfomi e leucemie di molto superiore a quello nazionale nel quinquennio 2012-2016 e superiore anche ai tassi di mortalità delle Province di Bari e Taranto (Figura 2). Inoltre, per cercare di comprendere meglio la specificità territoriale dell’elevato numero di decessi osservati a Gioia del Colle per questi tumori del sistema linfatico, è stato effettuato anche un confronto con 3 comuni limitrofi della provincia di Bari (Putignano, Acquaviva delle Fonti e Santeramo in Colle) e 3 comuni limitrofi della provincia di Taranto (Castellaneta, Massafra e Taranto). Da tale comparazione risulta che il tasso di mortalità per leucemie e tumori a Gioia del Colle è significativamente superiore a quello di tutti e 3 i comuni della provincia di Bari e del comune di Castellaneta, nella provincia di Taranto (i quali mostrano tutti tassi nella norma, vicini al livello nazionale) ed è di poco superiore persino a quello dei comuni di Taranto e Massafra (che registrano come Gioia valori notevolmente più elevati rispetto alla media nazionale, molto probabilmente dovuti alla presenza di rilevante inquinamento di origine chimico-industriale e da impianti d’incenerimento dei rifiuti).

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Figura 2 – Tasso standardizzato di mortalità (Standardized Mortality Ratio, Smr) per linfomi e leucemie registrati nel comune di Gioia del Colle tra il 2012 e il 2016 confrontato con i valori delle Province di Bari e Taranto e a 3 comuni per ogni provincia. La linea rossa tratteggiata rappresenta il valore nazionale di riferimento = 100

Dal calcolo del numero di decessi osservati rispetto agli attesi (ovvero nei casi in cui il tasso standardizzato di mortalità sul livello nazionale sia >100), risulta che Gioia del Colle ha un tasso di mortalità per linfomi superiore ai valori attesi ogni anno del quinquennio 2012-2016, con tassi particolarmente elevati in 4 anni su 5 e in particolare nel 2016 (181% di mortalità in più rispetto a quella attesa) e un tasso di mortalità per leucemie superiore ai valori attesi in 3 anni su 5 (dal 2013 al 2015) con valori particolarmente elevati in tutto il triennio e in particolare nel 2015 (111% mortalità in più rispetto a quella attesa) (Tabella 1).

 

Casi osservati rispetto agli attesi (SMR>100)

Gioia del Colle

Linfomi

Leucemie

2012

65%

/

2013

97%

97%

2014

23%

111%

2015

65%

77%

2016

181%

/

Tabella 1 – Eccesso (in %) di casi di linfomi e leucemie osservati nel Comune di Gioia del Colle rispetto ai valori attesi nel periodo 2012-2016. Sono riportate le % superiori al valore nazionale (ad es., nel 2012 l’eccesso di linfomi è stato del 165%, ovvero del 65% in più rispetto all’attesa)

Tendenza nel decennio 2007-2012 del tasso di mortalità per linfomi e leucemie

Dall’analisi del decennio 2007-2016, emerge che il tasso di mortalità per leucemie e linfomi nel quinquennio 2012-2016 sia aumentato rispetto al quinquennio 2007-2011 solo nel Comune di Gioia del Colle, mentre è notevolmente diminuito nella Provincia di Bari e nei comuni limitrofi della stessa provincia analizzati e lievemente diminuito persino nei comuni della Provincia di Taranto e nella provincia stessa (Figura 3).

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Figura 3 – Variazione del tasso di mortalità standardizzato (Smr) per leucemie e linfomi tra il quinquennio 2007-2011 e il quinquennio 2012-2016 nel Comune di Gioia del Colle, e nelle Province di Bari e Taranto. La linea rossa tratteggiata rappresenta il valore nazionale di riferimento =100

Dall’analisi della tendenza del tasso di mortalità standardizzato per linfomi e morbo di Hodgkin nel decennio 2007-2012 (Figura 4) emerge un incremento medio costante che, tra il 2010 e il 2012 supera il livello medio nazionale e si avvicina al 300% (ovvero circa il 181,44% di casi osservati rispetto agli attesi sulla base della media nazionale) intorno al 2016.

Questo dato appare diametralmente opposto alle tendenze della mortalità per linfomi e morbo di Hodgkin di entrambe le Province di Bari e Taranto nel decennio 2007-2016 che, mostrano un trend decrescente nel tempo, che si allinea al valore medio nazionale nella Provincia di Bari ed è, mediamente, sempre al di sotto in quella di Taranto (Figura 5).

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Figura 4 – Tendenza del tasso di mortalità standardizzato (Smr) per linfomi e morbo di Hodgkin nel decennio 2007-2016 nel Comune di Gioia del Colle (linea rossa tratteggiata, pendenza = 20.85). La linea nera continua rappresenta il valore nazionale di riferimento = 100
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Figura 5 – Tendenza del tasso di mortalità standardizzato (Smr) per linfomi e morbo di Hodgkin nel decennio 2007-2016 nelle Province di Bari (linea blu tratteggiata, pendenza = -3.11) e Taranto (linea verde tratteggiata, pendenza = -1.16). La linea nera continua rappresenta il valore nazionale di riferimento = 100

Tasso standardizzato di mortalità per tumori non linfatici frequenti (2012-2016)

Dall’analisi del tasso standardizzato di mortalità (Smr) degli altri tumori maligni frequenti (ovvero quelli comuni a livello nazionale) nel quinquennio 2012-2016, risultano superiori tra i residenti di Gioia del Colle rispetto alla media nazionale e al tasso di tutti gli altri comuni e delle due province analizzati i tumori del fegato e dei dotti biliari intraepatici (Figura 6).

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Figura 6 – Tasso standardizzato di mortalità (Smr) per tumori del fegato e dei dotti biliari intraepatici. La linea rossa tratteggiata rappresenta il valore nazionale di riferimento = 100

A Gioia del Colle risultano, inoltre, superiori rispetto alla media nazionale e al tasso dei tre comuni della Provincia di Bari e di Castellaneta (TA) i tumori della vescica (Figura 7).

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Figura 7 – Tasso standardizzato di mortalità (Smr) per tumori della vescica. La linea rossa tratteggiata rappresenta il valore nazionale di riferimento = 100

Tasso standardizzato di mortalità per sesso per altri tumori frequenti (2012-2016)

Per gli uomini residenti nel Comune di Gioia del Colle, risultano superiori alla media nazionale e al tasso di tutti gli altri comuni (ad eccezione del comune di Acquaviva delle Fonti) e delle due province analizzati i tumori della prostata (Figura 8).

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Figura 8 – Tasso standardizzato di mortalità (Smr) per tumori della prostata. La linea rossa tratteggiata rappresenta il valore nazionale di riferimento = 100

Per le donne residenti a Gioia del Colle, sono superiori alla media nazionale e al tasso della Provincia di Bari e dei comuni di Putignano (BA), Massafra (TA) e Taranto i tumori delle altre parti dell’utero, che non includono la cervice uterina e l’ovaio (Figura 9).

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Figura 9 – Tasso standardizzato di mortalità (Smr) per tumori delle altre parti dell’utero. La linea rossa tratteggiata rappresenta il valore nazionale di riferimento = 100

Tasso standardizzato di mortalità per tumori rari (2012-2016)

Dall’analisi del tasso standardizzato di mortalità (Smr), i tumori rari maligni (ovvero l’insieme dei tumori maligni che non rientrano tra le categorie di quelli frequenti) tra i residenti di Gioia del Colle, nel quinquennio 2012-2016, risultano superiori rispetto al tasso di tutti gli altri comuni e delle due province analizzati (Figura 10). Poiché il gruppo dei tumori rari che si verificano a livello comunale non può includere tutto il vastissimo insieme di quelli che si verificano sull’intero territorio nazionale, è molto improbabile che il tasso sia dei comuni sia delle province possa risultare superiore alla media nazionale. Nonostante ciò, appare allarmante che il tasso di mortalità per tumori rari sia significativamente superiore tra i residenti di Gioia del Colle rispetto ai residenti del resto dei comuni e delle province del territorio.

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Figura 10 – Tasso standardizzato di mortalità (Smr) per tumori maligni rari. La linea arancione tratteggiata rappresenta il valore medio di confronto con gli altri comuni e province registrato nel Comune di Gioia del Colle = 43.11 ± 4.83 (90% I.C.; ombreggiatura gialla intorno alla linea)

Tumori nei limiti o al di sotto della media nazionale (2012-2016)

Tra i decessi per tumore registrati tra i residenti del Comune di Gioia del Colle (BA) nel periodo 2012-2016 risultano nei limiti di confidenza rispetto alla media nazionale i tumori del colon, retto e ano, i tumori del cervello e del sistema nervoso centrale e i tumori benigni e di comportamento incerto. Risultano al di sotto della media nazionale i tumori di pancreas e stomaco, i tumori della trachea, bronchi e polmoni, i melanomi della pelle, i tumori del seno e dell’ovaio.

Non si registrano casi di tumore (con n°≥5) delle labbra, cavità orale e faringe, dell’esofago, della laringe, della cervice uterina, del rene e della tiroide né nel Comune di Gioia del Colle (BA), né in quelli delle due Province di Bari e Taranto.

Tasso standardizzato di mortalità per tutti i tumori (2012-2016)

Dall’analisi del tasso standardizzato di mortalità (Smr) per tutti i tumori maligni e non (ovvero per l’insieme delle cause di decesso per tumore registrate su tutto il territorio nazionale, differentemente da quanto mostrato in Fig. 1 in cui sono riportate le cause di morte per neoplasie verificatesi solo tra i residenti del Comune di Gioia del Colle), tra il 2012 e il 2016, i livelli di confidenza registrati a Gioia del Colle rispetto al tasso di tutti gli altri comuni della Provincia di Bari e del Comune di Castellaneta (TA) includono il valore nazionale di riferimento pari a 100 (Figura 11). Come nel caso dei tumori rari, l’insieme di tutti i tumori che si verificano a livello comunale ha scarse probabilità di includere tutto il vastissimo gruppo di quelli che si verificano sull’intero territorio nazionale. Appare pertanto significativo che a Gioia del Colle il tasso di mortalità per tutti i tumori (maligni e non) sia molto vicino al valore di riferimento nazionale e, addirittura, superiore al resto dei comuni della Provincia di Bari e al Comune di Castellaneta (TA). Valori paragonabili a Gioia del Colle si riscontrano solo nei comuni di Massafra (TA) e Taranto e nella Provincia di Taranto.

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Figura 11 – Tasso standardizzato di mortalità (Smr) per tutti i tumori maligni (in alto) e tutti i tumori (in basso). La linea rossa tratteggiata rappresenta il valore nazionale di riferimento = 100

Possibili cause ambientali dell’eccesso di tumori a Gioia del Colle

Secondo una stima che considera il rapporto mortalità/incidenza dei principali tumori (1), i 402 decessi per tumore nel quinquennio 2012-2016 (ovvero di circa 1 gioiese ogni 70) potrebbero corrispondere a circa 900 (più di 1 gioiese ogni 30) persone che si sono ammalate di tumore in 5 anni a Gioia del Colle.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e i principali istituti per la ricerca sui tumori, oltre a una componente genetica, spesso sconosciuta, esistono conclamati fattori ambientali che aumentano il rischio di sviluppare determinate tipologie di tumori e, in particolare, linfomi e leucemie come le radiazioni ionizzanti e l’esposizione a sostanze chimico-industriali quali i pesticidi agricoli e i prodotti derivati dal benzene, tra cui il metilbenzene (meglio noto come toluene).

Per quanto, dai risultati di questo studio epidemiologico, appaia rilevante la conferma che il tasso di mortalità per alcune specifiche tipologie di tumore (linfomi, morbo di Hodgkin, leucemie, tumori del fegato e della vescica) nei comuni di Massafra (TA) e Taranto sia notevolmente superiore alla media nazionale, il dato non sorprende quanto quello di Gioia del Colle (BA), ove (al contrario dei due comuni del Tarantino) apparentemente non sussistono realtà industriali o fonti di inquinamento tali da spiegare un tasso di mortalità così elevato. In realtà, molti cittadini gioiesi (oltre all’apprensione riguardante la dispersione di inquinanti dall’inceneritore di Massafra e dalla zona industriale di Taranto nei giorni di vento da sud; Figura 12) sembrano, da tempo, preoccupati del possibile inquinamento derivante da un impianto di sperimentazione sulla combustione dei rifiuti (Dismo) gestito dall’azienda Itea presso l’Ansaldo (posizionato a poche centinaia di metri dalle abitazioni del centro urbano; Figura 13) che, da oltre un decennio, sperimenta a Gioia (senza che la cittadinanza sia mai messa a conoscenza di emissioni e risultati degli esperimenti da chi di competenza) la combustione di varie tipologie di rifiuti, tra i quali, l’azienda ha richiesto di sperimentare la combustione anche su rifiuti speciali e radioattivi (stando a quanto documentato da Arpa Puglia e Arpa Piemonte nel 2017 (2), pagg. 16799 e 16817) e da varie testate locali (3) e confermato da un sequestro preventivo dell’impianto che ha «accertato lo smaltimento di rifiuti pericolosi in presenza di composti chimici cancerogeni e mutageni del feto materno, fanghi acidi, rifiuti macinati con acqua, residui di reazioni chimiche industriali» (4).

Inoltre, l’estrema vicinanza al centro abitato dell’aeroporto militare del 36° Stormo (Figura 14), dove sono stati stoccati armamenti radioattivi (5) e transitano scorie nucleari derivanti dalle sperimentazioni effettuate in Basilicata (6), e dal quale decollano quotidianamente velivoli da combattimento per esercitazioni che sorvolano le aree limitrofe alla cittadina e possono rilasciare enormi quantitativi di gas di scarico contenenti anche sostanze cancerogene (7), desta da sempre grande inquietudine nella popolazione locale.

Da recenti analisi effettuate da Arpa Puglia (8) sulla qualità dell’aria del centro urbano di Gioia del Colle emerge, in effetti, un dato indicativo riguardante il rapporto toluene/benzene che permette di distinguere le fonti di contaminazione chimico-industriale da quelle d’inquinamento veicolare-stradale. Valori superiori a 4,5 e inferiori a 1,5 di questo rapporto sono stati rilevati in oltre il 70% dei giorni di monitoraggio sul territorio gioiese, con un’elevata oscillazione nel periodo di campionamento, tra dicembre 2018 e giugno 2019 (ovvero con valori anomali registrati prevalentemente nei giorni feriali e molto bassi in quelli festivi). Questi valori potrebbero essere indicatori di una sorgente intermittente d’inquinamento chimico-industriale, come una fabbrica che lavora a giorni alterni (sperimentazione Dismo?) o un aeroporto operativo prevalentemente nei giorni lavorativi (aeroporto militare? – Il toluene è, infatti, un componente rilevante nei carburanti dei jet militari, in quanto è in grado di aumentare il numero di ottano e, dunque, la potenza dei velivoli (9) (10).

Fig12 bis cazzolla gioia
Figura 12 – Mappa dell’inquinamento atmosferico rilevato da BreezoMeter (11) il giorno 27/11/2019. La chiazza rossa su Taranto e i territori limitrofi (in alto) mostra lo spostamento delle polveri sottili verso il nord della regione (provincia di Bari) con il vento da sud che spirava in quei giorni. Il livello di PM2,5 misurato nel centro della città di Taranto è di 852,16 μg/m3 e, di conseguenza, quello misurato nel centro urbano di Gioia del Colle è di 277,26. L’indice di qualità dell’aria (Aqi) in quel momento su Taranto era 0/100 e su Gioia del Colle 11/100
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Figura 13 – Una nuvola di fumo nero viene emessa dall’impianto sperimentale Dismo (presso l’Ansaldo Caldaie di Gioia del Colle) dove da oltre un decennio si sperimenta la combustione di rifiuti anche pericolosi

Tra le cause ambientali accertate d’insorgenza dei tumori al fegato e ai dotti biliari intraepatici, la cui mortalità è particolarmente elevata tra i residenti di Gioia del Colle, risultano esserci l’inquinamento da polveri sottili PM2,5 (12), varie sostanze chimiche industriali e le radiazioni ionizzanti (13). Inoltre, l’alta mortalità per tumori alla vescica registrata tra i residenti di Gioia del Colle potrebbe essere causata da inquinamento da ammine aromatiche, composti di origine industriale (che vengono rilasciati dalla combustione o dal trattamento, ad esempio, di pneumatici, vernici e Pvc) e pesticidi, conclamati fattori ambientali di rischio sia per l’insorgenza di tumori della vescica sia di quelli del fegato (14).

Conclusioni

La concomitante ed eccessiva mortalità tra i residenti di Gioia del Colle per tumori del sistema linfatico (in particolare per linfomi e morbo di Hodgkin) e per tumori del fegato e della vescica lascia ipotizzare la presenza sul territorio di una rilevante fonte d’inquinamento chimico-industriale e/o radioattivo tale da incrementare di molto l’insorgenza di simili neoplasie rispetto sia al livello nazionale, sia a quello di molti comuni limitrofi e delle due province analizzate. Il costante trend d’incremento della mortalità per linfomi e morbo di Hodgkin nel decennio 2007-2016 tra i residenti di Gioia del Colle rispetto alla tendenza opposta di decremento nelle due Province di Bari e Taranto, conferma la presenza di una o più, costanti e in aumento nel tempo, sorgenti di contaminazione localizzate sul territorio.

Fig14 bis cazzolla gioia
Figura 14 – La mappa satellitare (Google Earth®) mostra la distanza della pista della base militare dell’aeronautica (circa 1790 metri) e dall’impianto sperimentale Dismo (circa 1740 metri) del centro urbano di Gioia del Colle. Gli inquinanti emessi dai due siti, in condizioni di vento sia da nord e sia da sud possono depositarsi nell’area urbana e sulle aree agricole limitrofe

Similmente, il ben più elevato tasso di mortalità per i tumori rari rispetto a tutti i comuni e alle province considerate, suggerisce la presenza di cause ambientali localizzate che favoriscono, tra i residenti di Gioia del Colle, l’insorgenza di tipologie di tumori che si manifestano in misura molto inferiore nei cittadini del territorio circostante.

Per far luce sulle problematiche che legano l’ambiente e la salute e sulla relazione evidente tra inquinamento e incidenza di alcune gravi malattie proliferative che interessano i cittadini di Gioia del Colle, si consiglia l’avvio di dettagliate campagne di monitoraggio annuale della qualità di aria (con analisi degli inquinanti atmosferici chimico-industriali come Ipa, Diossine, Pcb, PM2,5, etc. e dell’inquinamento elettromagnetico), acqua (con analisi della presenza di metalli pesanti e radioattività nell’acqua potabile pubblica) e suolo (con analisi dei contaminanti chimici, pesticidi, Ipa, Pcb, diossine, metalli pesanti etc. e della radioattività, a campione, su suolo e prodotti alimentari locali).

Metodologia impiegata per l’analisi dei dati epidemiologici

Sono stati utilizzati i dati forniti dall’Istat della popolazione residente ad ogni inizio anno, per genere e fasce d’età (0;1-4; 5-9;10-14; …; 95+), dal 01/01/2012 al 01/01/2016 in Italia, nelle Province di Bari e di Taranto e nel territorio del comune di Gioia del Colle.

Per lo studio epidemiologico, sono stati, inoltre, utilizzati dati annui forniti dall’Istat (del quinquennio disponibile più recente), per territorio di residenza e per genere, dei decessi negli anni dal 2012 al 2016, per causa di morte a livello provinciale e comunale e per causa di morte e fasce d’età (0;1-4; 5-9;10-14; …; 95+) italiani. Per l’analisi della serie temporale dei linfomi e del morbo di Hodgkin sono stati utilizzati dati annui forniti dall’Istat per territorio di residenza e per genere, dei decessi negli anni dal 2007 al 2016, per causa di morte a livello provinciale e comunale standardizzati per causa di morte e fasce d’età (0;1-4; 5-9;10-14; …; 95+) del territorio nazionale.

L’analisi è stata effettuata mediante il software statistico R (R Development Core Team 2019) su dataset in formato csv e fogli di calcolo Excel.

La standardizzazione del numero di morti ogni 10.000 residenti (Fig. 1) si basa sulla comparazione tra le curve di mortalità per classi quinquennali di mortalità a livello nazionale e comunale nel periodo 2012-2016. Poiché le curve mostrano una distribuzione normale intorno a mediane comuni e varianza simile (ovvero combaciano quasi del tutto; Figura 15) e le curve di strutture per età delle popolazioni dei territori analizzati si distribuiscono in maniera similare (Figura 16), la standardizzazione su 10.000 residenti può essere ritenuta statisticamente affidabile per fornire un dato iniziale e indicativo.

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Figura 15 – Comparazione tra le curve di mortalità per classi quinquennali di mortalità a livello nazionale (Italia) e comunale (Gioia del Colle) nel periodo 2012-2016
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Figura 16 – Comparazione della distribuzione % delle classi d’età dei territori analizzati (fasce: 0-14 anni; 15-64 anni; 65+ anni) nel periodo 2012-2016

Successivamente, come da procedura comune e ampiamente utilizzata in letteratura, per effettuare un confronto statistico fra le diverse popolazioni residenti (Fig. da 2 a 11 e Tab. 1), neutralizzando gli effetti derivanti dalle loro diverse strutture per età, i risultati sono stati ulteriormente standardizzati mediante l’utilizzo del metodo indiretto.

Il metodo indiretto, definito Rapporto Standardizzato di Mortalità (Standardized Mortality Ratio, Smr), si basa sul rapporto fra i decessi osservati in un territorio e quelli attesi nello stesso. I decessi attesi sono stati calcolati applicando alla popolazione media annua per classi d’età e sesso di ogni unità territoriale in analisi i corrispondenti quozienti specifici di mortalità della popolazione assunta come standard (quella nazionale in questa analisi).

L’Smr esprime, pertanto, il rapporto fra i decessi osservati in uno specifico territorio e i decessi attesi qualora nello stesso si sperimentasse annualmente la mortalità, specifica per genere e fasce d’età, della popolazione usata come standard. Gli intervalli di confidenza dei rapporti standardizzati di mortalità sono stati calcolati al 90% avvalendosi del modello di Poisson.

 

(1) Ferlay et al. 2018 European Journal of Cancer, 103, 356-387

(2) http://www.regione.puglia.it/documents/10192/8447931/Bollettino+numero+42+-+Ordinario+-+anno+2017/2bbfcd85-4712-49ab-88ef-9a56b66fe459;jsessionid=7222BDF541A85766946B037510896426

(3) http://www.gioianet.it/politica/11311-a-gioia-del-colle-sperimentazioni-sui-rifiuti-nucleari.html

(4) http://www.gioianet.it/cronaca/16589-sperimentazioni-pericolose-a-gioia-posto-sotto-sequestro-impianto-itea.html

(5) https://it.wikipedia.org/wiki/Programma_nucleare_militare_italiano

(6) https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/29/basilicata-sospetti-su-trasporto-speciale-notturno-m5s-forse-scorie-nucleari/670856/

(7) https://www.idahostatesman.com/opinion/readers-opinion/article143713174.html

(8) http://www.arpa.puglia.it/c/document_library/get_file?uuid=ac5434f1-3502-4bfa-b2b8-e388ab07bcc9&groupId=13883

(9) https://www.hillandponton.com/toluene-va-disability-claim/

(10) https://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp76-c5.pdf

(11) https://breezometer.com/accurate-realtime-air-quality-data

(12) Deng et al. 2017. Particulate matter air pollution and liver cancer survival. International journal of cancer, 141(4), 744-749

(13) Santella & Wu, 2013. Environmental exposures and hepatocellular carcinoma. Journal of clinical and translational hepatology, 1(2), 138

(14) Letašiová et al. 2012. Bladder cancer, a review of the environmental risk factors. Environmental Health, 11(1), S11

 

Roberto Cazzolla Gatti, Ph.D., Biologo ambientale ed evolutivo, Professore associato, Biological Institute, Tomsk State University, Russia

Alena Velichevskaya, Biologa cellulare e molecolare, Ricercatrice, Bio-Clim-Land Centre of Excellence, Tomsk State University, Russia