Torre Guaceto, Slow Food e Wwf: non abbattete gli ulivi

1724
olive ulivi xylella
Tempo di lettura: 2 minuti

Il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Slow Food Puglia e Wwf Italia si sono messi insieme per lanciare con forza un appello alla Regione Puglia contro l’abbattimento degli ulivi che sono stati segnalati quali piante infettate dal batterio Xylella e a favore della sperimentazione di nuovi protocolli di cura

Per la conservazione degli alberi che insistono nella zona degli ulivi monumentali che si estende fino alla Riserva Naturale dello Stato e oasi Wwf di Torre Guaceto, ormai categorizzata quale infetta, come tutto il Brindisino, si è già pronunciato il Tar di Lecce con la sospensione dell’ordinanza di abbattimento emessa dalla Regione. Allo stato attuale, infatti, l’eradicazione degli alberi ritenuti infetti sarebbe inutile.

Nel tempo, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto ha condotto sul campo numerosi progetti per la tutela di questa area.

Già nel 2005, per far sì che i conduttori dei terreni localizzati all’interno della zona agricola della Riserva abbandonassero le vecchie pratiche e si convertissero a conduzioni ecosostenibili che favorissero la salute degli alberi e la biodiversità, il neonato Consorzio lanciò il progetto «Oro del Parco». Un piano tutt’ora attivo che, attraverso un sistema premiante, ossia l’assegnazione di un marchio ai prodotti bio coltivati in Riserva, ha l’obbiettivo di rendere accattivante la tutela dell’ambiente.

Nel 2007, poi, il Consorzio mise in pratica un vero e proprio Piano di Gestione dedicato alla zona ad uliveto per proteggere il più possibile l’area. Ma, purtroppo, l’impegno profuso già nottetempo non è bastato. Il batterio è arrivato ed ha attaccato.

«Non possiamo chiudere gli occhi davanti a questa tragedia — ha commentato Corrado Tarantino, presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto — è nostro obbligo fare la nostra parte per il bene degli ulivi, della zona agricola di Torre Guaceto e degli agricoltori responsabili».

La presa di posizione di Consorzio, Slow Food Puglia e WWF Puglia è dovuta al rischio che venga dato ulteriore seguito alle ordinanze di abbattimento degli alberi infetti emanate dalla Regione ed attualmente sospese dal Tar di Lecce.

«Il Wwf si è già attivato anche attraverso una diffida all’abbattimento avanzata dalla sezione di Brindisi — ha sottolineato Nicolò Carnimeo, vicepresidente di Torre Guaceto e delegato regionale del Wwf Italia —. Ad oggi, la Regione Puglia ha ottenuto risultati dalle sperimentazioni sul contenimento del vettore/i e sulla cura della patologia attraverso l’abbattimento dell’inoculo del batterio. Tali risultati sono stati oggetto di pubblicazioni su riviste scientifiche specialistiche e sono stati confermati dall’applicazione dei protocolli da parte di produttori olivicoli in zona infetta. Inoltre, nella zona rossa, si è stabilito che il batterio è endemico, cioè tipico ed esclusivo di un determinato territorio, e che, pertanto, l’unica prescrizione utile ai fini dell’arresto della diffusione del batterio consiste nella lotta agli insetti vettori e non più nell’abbattimento».

«Gli agricoltori hanno il diritto di fare ogni sforzo possibile per conservare i loro alberi, per riportarli anche alla produzione di olive e di olio — ha dichiarato Marcello Longo, presidente di Slow Food Puglia —. Noi siamo al fianco dei contadini legati alla terra e alle sue risorse in modo responsabile e sostenibile e sosterremo qualsiasi Istituzione vorrà percorrere la strada verso scelte oculate che salvaguardino il nostro paesaggio agrario tradizionale».

L’appello mosso dalle tre realtà è corale: «La Regione Puglia verifichi soluzioni alternative all’abbattimento, quali la cura degli alberi malati e la realizzazione di interventi di manutenzione del paesaggio agrario».

 

(Fonte Torre Guaceto)