Energia oscura e vento d’etere sono la stessa energia

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multiverso mondi paralleli
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Lo sostiene il prof. Massimo Del Vecchio nella sua «Teoria delle Geodetiche e costante cosmologica». Gli scienziati iniziano ad affermare che la costante cosmologica sia collegata all’energia oscura. Secondo il professore, gli scienziati iniziano a comprendere, da osservazioni sperimentali che le costanti universali non sono proprio delle costanti. Del Vecchio dimostra matematicamente che tutte le costanti universali in realtà variano nelle cifre decimali e che l’unica vera costante universale è solo la costante cosmologica, cioè la velocità del vento d’etere

«Negli ultimi dieci anni ho elaborato una teoria dal titolo “Teoria delle Geodetiche” depositata alla Siae in data 28 gennaio 2020, secondo cui dimostro matematicamente che la teoria della relatività di Einstein è inesatta e debba in parte essere riformulata e inquadrata in uno spazio a più dimensioni nel multiverso. In questo nuovo contesto è ripreso un concetto abbandonato da oltre un secolo, il vento d’etere (energia oscura) e viene considerata una nuova forma di energia, l’etere massivo (materia oscura). Il moto dei corpi è descritto da curve di geodetica nello spazio assoluto. Il vento d’etere rappresenta il sistema di riferimento assoluto per il moto di tali corpi e l’etere massivo è l’energia dalla quale essi traggono la loro origine.

«Nel secolo scorso il vento d’etere è stato abbandonato, poiché essendo collocato in uno spazio tridimensionale, si pensava erroneamente che se fosse esistito la Terra spostandosi in esso avrebbe dovuto avere una velocità orbitale inferiore a quella reale calcolata. Inoltre, nell’esperimento di Michelson-Morley si considerava che un fascio di luce all’interno dell’interferometro alcune volte si spostasse nello stesso verso del vento d’etere ed altre volte in senso opposto. Questa considerazione è errata poiché, come si spiega a parte (mediante il modello cosmologico a 12 dimensioni) che il vento d’etere interseca il nostro spazio 3D sempre perpendicolarmente punto per punto e nessun corpo materiale e quindi neanche la Terra spostandosi lungo la sua orbita può mai trovarsi alcune volte nello stesso verso del vento d’etere ed altre volte nel suo verso opposto; quindi il suo fluire non può né accelerare né decelerare il moto dei pianeti lungo le loro orbite. Inoltre, l’energia corrispondente al vento d’etere (come spiegato nella Teoria delle Geodetiche) non interferisce in alcun modo con i corpi materiali. Il vento d’etere è quindi una forma di energia dinamica (energia oscura) attualmente responsabile dell’espansione dell’universo e collocato in un cosmo a 12 dimensioni matematicamente dedotto nella trattazione».

Un concetto così interessante e complesso non potevamo spiegarlo con parole che non fossero esattamente quelle del prof. Massimo Del Vecchio, geofisico e docente di matematica made in Bari.

Le differenze

In base ai suoi studi, le principali differenze fra la teoria della Relatività e la Teoria delle Geodetiche sono le seguenti:

Teoria della Relatività

Teoria delle Geodetiche

a.

È sganciata dal modello cosmologico e l’universo è considerato tridimensionale oltre alla quarta dimensione temporale

Si basa sul modello cosmologico matematicamente dedotto in riferimento al multiverso a più dimensioni tutte spaziali

b.

Esiste un solo universo formato da materia

Esistono due multiversi ad evoluzione opposta formati da coppie di universi fra loro paralleli costituiti da materia e antimateria

c.

La costante cosmologica utilizzata è errata (lo stesso Einstein lo aveva intuito)

È stata determinata la costante cosmologica λ

d.

Si basa su due assiomi

Non prevede assiomi

e.

L’Universo è isotropo

L’Universo è isotropo e segue la direzione del vento d’etere

f.

Lo spazio e il tempo sono solo relativi

Lo spazio e il tempo sono relativi e assoluti

g.

Non esiste un sistema di riferimento assoluto e neanche il vento d’etere

Esiste un sistema di riferimento assoluto che coincide con la direzione seguita dal vento d’etere lungo una stessa linea temporale l.t.

h.

La velocità del fotone è costante insieme alle altre costanti universali

La velocità del fotone e le costanti universali sono variabili senza soluzione di continuità nelle loro cifre decimali

 

Continua Del Vecchio: «Oltre alle elencate differenze che sono spiegate nel corso della trattazione, occorre da subito dimostrare gli errori commessi da Einstein nella formulazione delle leggi della dilatazione dei tempi e della contrazione delle lunghezze anche se ovviamente tali fenomeni sono reali e facilmente osservabili».

Oltre a dimostrare matematicamente ciò, Del Vecchio formula anche l’equazione generale del tempo che contiene il valore esatto della costante cosmologica e che sostituisce l’equazione della dilatazione dei tempi.

Quindi indica nella velocità del vento d’etere il valore della costante cosmologica. Gli scienziati iniziano ad affermare che la costante cosmologica sia collegata all’energia oscura. In realtà non si sono ancora resi conto che l’energia oscura e il vento d’etere sono la stessa forma di energia.

Secondo il professore, gli scienziati iniziano a comprendere, da osservazioni sperimentali che le costanti universali non sono proprio delle costanti.

Si stanno rendendo conto, per esempio, che la costante di struttura fine non è costante.

E Del Vecchio nella Teoria delle Geodetiche dimostra matematicamente che tutte le costanti universali in realtà variano nelle cifre decimali e che l’unica vera costante universale è solo la costante cosmologica, cioè la velocità del vento d’etere.

 

Valentina Nuzzaci