Quel Consorzio non è privato ma pubblico

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Ora Torre Guaceto nei guai per assunzioni annullate

Una sentenza del Consiglio di Stato (decisa il 4 marzo 2021 ma stranamente pubblicata solo ad agosto) mette a dura prova anche l’assetto istituzionale e la gestione dell’area protetta

La questione è spinosa e si somma alle diverse che stanno attanagliando le aree protette pugliesi in questa estate torrida. Accanto alle vicissitudini occorse per il divampare di incendi e per episodi di non adeguata gestione, vi sono quelle che riguardano anche la riserva naturale statale ed area marina protetta di Torre Guaceto in territorio di Brindisi e di Carovigno. Quest’ultimo Comune è commissariato per infiltrazioni mafiose e sui suoi amministratori è in corso un’indagine penale giunta ora alla richiesta di rinvio a giudizio anche per vicende legate alla gestione del parcheggio estivo dell’area protetta.

Una sentenza del Consiglio di Stato (decisa il 4 marzo 2021 ma stranamente pubblicata solo ad agosto) mette a dura prova anche l’assetto istituzionale e la gestione dell’area protetta. Infatti i giudici di Palazzo Spada hanno sancito che il Consorzio di gestione della riserva di Torre Guaceto (composto da Comune di Carovigno, Comune di Brindisi e Wwf Italia e costituito nel 2000) è a tutti gli effetti un ente di diritto pubblico e non, come erroneamente finora sostenuto da amministratori e dirigenti del Consorzio, un ente di diritto privato. Questa errata attribuzione di personalità giuridica ha prodotto, tra le ultime decisioni, anche l’assunzione di personale già utilizzato con varie forme di lavoro precario, non già con concorso pubblico ma con una selezione per titoli ed esami i cui atti (dal bando alla graduatoria) erano rinvenibili esclusivamente sul sito web istituzionale del Consorzio.

Già il Tar Brindisi, cui si erano rivolti in prima istanza i concorrenti esclusi, aveva annullato gli atti prodotti dal Consorzio ma quest’ultimo ha impugnato la sentenza di primo grado. Ora il Consiglio di Stato ha definitivamente chiarito che il Consorzio di gestione è un ente pubblico non economico e quindi ricade in pieno tra gli enti pubblici dello Stato che sono soggetti a tutta la disciplina pubblicistica, compresa quella relativa al pubblico impiego cui si accede per concorso pubblico secondo le modalità di legge.

Il Consorzio di gestione della riserva di Torre Guaceto, spiegano i massimi giudici amministrativi, possiede tutti quegli «”indici sintomatici” della pubblicità dell’ente, rappresentati, in particolare dal rapporto di strumentalità sostanziale con le finalità istituzionali dello Stato o di enti territoriali, che può positivamente tradursi nell’esercizio di poteri di indirizzo e controllo da parte di amministrazioni dello Stato o di altri enti pubblici e nella previsione di finanziamenti o contributi pubblici diretti a sostenere le spese di funzionamento dell’ente».

In merito al fatto che il Consorzio svolga anche attività commerciali, il Consiglio di Stato afferma che «la possibilità, per gli organismi di gestione (per il Consorzio di Torre Guaceto, nella specie), di svolgere anche attività di natura commerciale o imprenditoriale (che, come noto, costituisce il tratto distintivo degli enti pubblici economici, ove questa attività assuma carattere esclusivo o prevalente) è confinata in un ambito marginale e non prevalente (come si evince anche dalla norma statutaria del Consorzio)».

Ora il Consorzio si trova nella non facile posizione di avere gli atti di assunzione del personale annullati in un momento certo non facile per il territorio di riferimento. Gli amministratori del Consorzio, anche d’intesa con i commissari che guidano il Comune di Carovigno, dovranno ora decidere quali azioni assumere ed uniformarsi alla disciplina giuridica che regola le pubbliche amministrazioni.

 

Fabio Modesti