Verità e giustizia per Taranto

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Ilva Taranto
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֎«Non arrendetevi mai, lottate sempre. Battetevi per ciò che è giusto, anche quando tutto sembra perduto. Amatevi. L’amore è la cosa più importante, irrinunciabile, fondamentale, alla base della mia vita», l’insegnamento di Celeste Fortunato֎

Si è svolta a Taranto l’Assemblea pubblica di cittadini e lavoratori sull’Ilva – verità e giustizia, evento di Peacelink, associazione di volontariato nata su rete telematica che promuove dal 1991 la cultura della solidarietà e dei diritti umani, l’educazione alla pace, la cooperazione internazionale, il ripudio del razzismo e della mafia, la difesa dell’ambiente e della legalità.

Negli ultimi tempi il dibattito sul futuro dello stabilimento ex Ilva di Taranto si è spostato esclusivamente sulla volontà di salvare la produzione, dimenticando le necessità di tutela del territorio e della salute di chi ci vive e di tutti i lavoratori che lavorano su strtoupper («impianti ancora oggi sotto sequestro dalla magistratura»).

Ad esprimersi in merito sono politici, sindacalisti, industriali, i cui interessi non sono quelli della città. Un’assemblea che ha voluto portare al centro del dibattito il cittadino ed il territorio, partendo proprio dalle loro richieste e necessità.

Occorre chiedere al Governo risorse per provvedimenti urgenti ed immediati al fine di bonificare il territorio per tutelare salute e benessere e avviare una economia alternativa che crei da subito sviluppo sostenibile e nuova occupazione per i giovani e per chi perde il lavoro.

Un evento che viene organizzato alla luce dell’analisi dei dati della centralina Arpa di via Orsini che descrivono un peggioramento nel 2023 rispetto al 2022 che a sua volta aveva registrato un peggioramento rispetto al 2021. I dati Arpa Puglia elaborati con Omniscope si riferiscono all’intero 2023, un peggioramento che vede il benzene nel 2023 aumentare del 14,93% rispetto al 2022 [e nel 2022 risultava esserci un aumento del 15,35% rispetto al 2021; il PM10 (polveri sottili) aumentare nel 2023 del 22,09% rispetto al 2022] nel 2022 era già aumentato del 16,69% rispetto al 2021; il PM10 superare i limiti di legge (40 mcg/m3) e arrivare a 40,93 mcg/m3. E questo pur essendo diminuite le produzioni.

E riportiamo il discorso di Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink, fatto in piazza Immacolata a Taranto il 16 gennaio 2023 (fonte Peacelink).

Cittadine e cittadini, compagni e compagne, lavoratori e amici che siete giunti qui, oggi ci troviamo, in questa piazza, per affrontare una sfida cruciale che coinvolge il destino di Taranto e di tutte le persone che amano questa città. Siamo qui per discutere della crisi dell’Ilva, un problema che va oltre la sfera economica, toccando le fondamenta stesse della nostra comunità e della nostra salute.

Antonio Gramsci ci ha insegnato che la classe operaia può vincere solo unendosi alle altre vittime del potere. Ai suoi tempi, si trattava dei contadini del Sud; oggi, sono i cittadini ammalati, le donne, gli anziani e i bambini che subiscono gli impatti delle emissioni cancerogene dello stabilimento siderurgico. Dobbiamo imparare da Gramsci e costruire oggi un fronte unito che comprenda lavoratori, cittadini e ambientalisti, rivendicando uno sviluppo sostenibile nell’interesse di tutti.

Ricordiamo anche la figura di Martin Luther King, il leader che ha cambiato il corso della storia utilizzando la forza etica dei diritti civili. Oggi, il suo spirito antirazzista è con noi, poiché lottiamo contro il «razzismo ambientale» che colpisce le periferie, i quartieri svantaggiati e le fasce marginali della popolazione. Il concetto di «razzismo ambientale» lo ha significativamente richiamato anche la magistratura nelle motivazioni della sua sentenza di condanna ai vertici Ilva in primo grado. Come Martin Luther King ha dimostrato, la nonviolenza è una forza che rende forti anche i più deboli, e dobbiamo abbracciare questa filosofia nella nostra lotta, lo abbiamo fatto. Ed è la nonviolenza la forza che ci ha fatto resistere in questi anni: non abbiamo dato neanche uno spintone ai poliziotti, anzi li abbiamo abbracciati come nostri fratelli in una lotta comune.

Ci ha spinto nella nostra lotta lo spirito di Celeste Fortunato che — nonostante la sua malattia — ha lottato fino all’ultimo e ci ha detto alla fine parole che non dimentichiamo e non dimenticheremo:

«Non arrendetevi mai, lottate sempre. Battetevi per ciò che è giusto, anche quando tutto sembra perduto. Amatevi. L’amore è la cosa più importante, irrinunciabile, fondamentale, alla base della mia vita».

Celeste Fortunato, con la sua forza e determinazione nonostante la malattia, ci insegna che la nonviolenza può rendere protagonisti anche i deboli. La sua eredità ci spinge a resistere e lottare per ciò che è giusto, anche quando sembra che tutto sia perduto. Amore, nonviolenza e solidarietà sono i principi che dobbiamo abbracciare in questa lunga lotta di resistenza.

Oggi la prospettiva non è difendere un’industria inquinante e in perdita, ma chiedere che i fondi pubblici siano utilizzati per il bene comune. Dobbiamo puntare a una riconversione dei lavoratori verso attività pulite, bonifiche ambientali e un’economia ispirata ai principi dell’Agenda Onu 2030 per la sostenibilità ambientale. Le sfide sono grandi, ma insieme, in un’alleanza tra lavoratori e popolazione più vulnerabile, possiamo affrontarle e costruire un futuro migliore per Taranto.

Cittadine e lavoratori assieme, dobbiamo uscire dal corporativismo e abbracciare una visione generale, una direzione del cambiamento. Come voleva Gramsci. Come voleva Martin Luther King. Come voleva Celeste Fortunato.

 

Elsa Sciancalepore