Oggi la giornata mondiale delle api

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֎L’obiettivo della giornata è quello di rafforzare le misure volte a proteggere le api e altri impollinatori, che contribuirebbero in modo significativo a risolvere i problemi legati all’approvvigionamento alimentare globale e ad eliminare la fame nei Paesi in via di sviluppo֎

Per aumentare la consapevolezza sull’importanza degli impollinatori, sulle minacce che devono affrontare e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile, l’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) ha designato il 20 maggio come Giornata mondiale delle api.

L’obiettivo della giornata è quello di rafforzare le misure volte a proteggere le api e altri impollinatori, che contribuirebbero in modo significativo a risolvere i problemi legati all’approvvigionamento alimentare globale e ad eliminare la fame nei Paesi in via di sviluppo.

Il tema scelto quest’anno per questa giornata è «Bee engaged with youth» ossia le api impegnate con i giovani, tema che sottolinea l’importanza di coinvolgere i giovani negli sforzi di conservazione dell’apicoltura e degli impollinatori, riconoscendoli come futuri custodi dell’ambiente.

Quasi il 90% delle specie di piante da fiore selvatiche del mondo e il 75% delle specie mondiali di interesse agrario dipendono per la loro riproduzione, interamente o in parte, dall’impollinazione operata da animali.

Gli impollinatori animali, in questo modo, sono il fondamento della sicurezza alimentare e il presupposto per la conservazione della biodiversità e della nostra stessa esistenza.

Il valore economico del servizio di impollinazione operato dagli animali è stimato valere circa 153 miliardi di euro a livello mondiale, dei quali circa 22 nella sola Europa e 2,5 per l’Italia, mentre la produzione agricola mondiale direttamente associata all’impollinazione rappresenta un valore economico stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari.

Tra tutti gli impollinatori, gli Apoidei sono i più numerosi, con 20mila specie presenti in tutto il mondo, comprendendo gli apoidei selvatici e le api da miele gestite, Apis mellifera. La varietà ligustica è conosciuta nel mondo come ape italiana.

I servizi e i benefici vitali forniti dalle api e dagli altri impollinatori, di cui l’uomo e l’ambiente beneficiano ogni giorno, sono gravemente minacciati. La stessa esistenza degli impollinatori è ormai in pericolo.

Il declino degli impollinatori è associato ad una serie di pressioni ambientali che spesso agiscono in sinergia tra loro quali: distruzione, degrado e frammentazione degli habitat; inquinamento da agenti fisici e chimici; cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive; parassiti e patogeni.

Tra gli agenti chimici ricordiamo l’uso spesso massiccio di pesticidi con prodotti molto tossici sia nelle aree rurali, per proteggere le colture, sia in ambienti urbani per il controllo degli organismi considerati molesti, tutti i trattamenti con le diverse classi di pesticidi hanno un effetto dannoso sugli insetti impollinatori, tra cui le api, in particolare estremamente pericolosi sono gli insetticidi.

L’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) dal 2015, all’interno dell’Annuario dei Dati Ambientali, cura la pubblicazione e l’aggiornamento dell’indicatore «Moria di api dovuta a uso di fitosanitari».

Inoltre sempre l’Ispra è impegnata in iniziative e progetti di monitoraggio dell’ambiente e delle popolazioni di impollinatori, incluse le api da miele. Attualmente tra i progetti in corso si ricordano: «Apincittà», un’indagine di monitoraggio delle api e della flora d’interesse apistico e il progetto VeBS sul buon uso degli spazi verdi e blu per la promozione della salute e del benessere, anche attraverso la salvaguardia dei servizi ecosistemici, quale quello dell’impollinazione svolto dagli apoidei.

In questa giornata il Wwf chiede al governo la rapida adozione del Piano di azione nazionale per la tutela degli insetti impollinatori previsto dalla Strategia nazionale per la Biodiversità, in attuazione della nuova Iniziativa dell’Unione europea adottata nel gennaio 2023 e ricorda come il Wwf Italia con le sue Oasi partecipa attivamente al monitoraggio degli insetti impollinatori, iniziando dalle farfalle, e realizza interventi di ripristino degli habitat per l’alimentazione e il rifugio delle api selvatiche.

Promuovere sistemi agricoli più diversificati e ridurre la dipendenza dalle sostanze chimiche tossiche può facilitare una maggiore impollinazione. Questo approccio può migliorare la qualità e la quantità del cibo, a vantaggio sia delle popolazioni umane sia dell’ecosistema.

 

Elsa Sciancalepore