Greenpeace contro il sabotaggio italiano di Kyoto

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La centrale di Civitavecchia immetterà in atmosfera oltre 10 milioni di tonnellate di CO2, pari alle emissioni di due milioni di Suv, ognuno dei quali percorre 20mila km in un anno. Ciò va ad aggiungersi al ritardo che l’Italia ha già contratto per Kyoto (50 milioni di tonnellate l’anno)

Gli attivisti di Greenpeace sono entrati stamattina nella centrale Enel di Civitavecchia e hanno aperto due enormi striscioni a oltre cento metri di altezza con scritto «Il governo contro Kyoto» e «mai più carbone». In contemporanea dalla nave di Greenpeace «Arctic Sunrise», scendendo con dei gommoni, degli attivisti hanno scritto sul molo «Quit coal», no carbone. Sulla nave è stato affisso «No carbone. Sì Energy Revolution».

L’azione di oggi vuole denunciare l’ostilità del Governo italiano al «pacchetto clima ed energia» dell’Unione europea. «Protestiamo per chiedere al Governo un ?Piano Marshall? per efficienza e sviluppo delle fonti rinnovabili