Tra il 2012 e il 2014. E con i 35 automezzi della «Squadra Salvanimali» interventi ancora più efficaci e tempestivi
Nel triennio 2012-2014 (per quest’ultimo anno si tratta di dati ancora in fase di elaborazione) i volontari dell’Enpa hanno messo in sicurezza più di 41mila animali selvatici e d’affezione; nello stesso periodo sono stati eseguiti più circa 10mila interventi chirurgici su «pelosi» e «piumati». Lo ha reso noto l’Ente Nazionale Protezione Animali in occasione della presentazione della «Squadra Salvanimali», che ha avuto luogo oggi nella splendida cornice del Castello Sforzesco di Milano con la consegna di 35 automezzi allestiti per il soccorso agli animali, donati da Pizzardi Editore alle Sezioni Enpa operative su tutto il territorio nazionale.
E sempre in tema di assistenza agli animali in difficoltà, un altro indicatore significativo è rappresentato dalle segnalazioni ricevute dai volontari: nel 2013 il progetto sperimentale del «Numero Verde antiabbandono», promosso da Enpa per raccogliere questo tipo di richieste, si è chiuso con più di 2.200 contatti nei soli mesi di luglio e agosto.
«Grazie ai 35 automezzi con allestimento dedicato al soccorso agli animali – ha detto Marco Bravi, presidente del Consiglio Nazionale di Enpa e responsabile Comunicazione e Sviluppo Iniziative dell’associazione – i nostri volontari sono in gradi di intervenire su tutto il territorio nazionale, da Torino a Trieste e poi giù fino alle solari Lipari e Ragusa, passando per Firenze, Viterbo, Campobasso e Napoli, con tempestività ed efficacia ancora maggiori».
«In Italia ci sono delle buone leggi sul soccorso di animali in difficoltà, ma la loro applicazione è carente e anche chi avrebbe l’obbligo istituzionale di intervenire spesso, con un motivo o pretesto, non lo fa – ha ancora dichiarato il presidente del Consiglio Nazionale di Enpa e responsabile Comunicazione e Sviluppo Iniziative dell’associazione, Marco Bravi -. La conseguenza di questa vera e propria emergenza è che ogni anno centinaia di migliaia di animali perdono la vita quando avrebbero potuto essere salvati con un intervento tempestivo. Da anni – ha aggiunto Bravi – ci vediamo quotidianamente costretti a svolgere un’azione vicaria nei confronti delle autorità anche per quanto concerne il soccorso agli animali. Il che rappresenta un vero paradosso anche perché alcune norme di legge, vedi il Codice della Strada, che giustamente impongono ai cittadini l’obbligo di soccorrere gli animali in feriti, senza un adeguato meccanismo operativo rischiano di restare inapplicate».
Un’azione che l’Enpa, associazione Onlus privata che non riceve contributi pubblici, svolge tra mille difficoltà e per quanto possibile. «Per questo, per noi, ma soprattutto per le migliaia di animali che soccorriamo ogni anno – ha concluso Bravi – è fondamentale collaborare con partner pubblici e privati che ci aiutino a svolgere la nostra mission in modo sempre più efficace e tempestivo».