L’attuale crisi può essere un elemento di riflessione del modello energetico oppure una scusa per una strategia difensiva utile solo a ritardare la resa dei conti. L’Italia propende per la seconda decisione
La crisi finanziaria cade in un momento molto delicato del processo decisionale europeo che dovrà delineare gli impegni dei Paesi nei confronti del pacchetto «clima-energia» al 2020. A livello politico la Commissione tiene la barra ferma, con in testa il presidente Barroso che, interpellato sulla posizione dell’Italia che ritiene insostenibili gli oneri per l’industria e l’economia, ha risposto con nettezza «Nessuna flessibilità per gli obiettivi, ma solo per centrare gli obiettivi, sarebbe un vero errore mondiale se la crisi finanziaria facesse dimenticare la sfida del cambiamento climatico».