L’Ue vota sulla regolamentazione della CO[P]2[/P] auto

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La Commissione ambiente del Parlamento europeo si esprimerà sul nuovo regolamento. L’Associazione chiede maggiore coerenza con le politiche per una mobilità sostenibile

Domani il Comitato ambiente del Parlamento europeo esprimerà il proprio parere sulla proposta di regolamento per la riduzione delle emissioni di CO2 delle auto, avanzata dalla Commissione nel dicembre 2007. La proposta di regolamento prevede che a partire dal 2012 i veicoli venduti nell’Unione europea debbano emettere in media meno di 130 gCO2/km, rinviando a misure complementari l’ulteriore riduzione dei 10g/km mancanti rispetto all’obiettivo generale dei 120g/km entro il 2012. Ai produttori auto è consentito di raggiungere l’obiettivo medio dei 130g/km attraverso tre meccanismi flessibili:

1) una differenziazione degli obiettivi dei singoli produttori secondo il peso delle auto vendute (maggiore il peso, superiore l’obiettivo rispetto alla media dei 130g, e viceversa);
2) un sistema di sanzioni gradualmente crescente, uguale per tutte le auto (da 20 euro per grammo di CO2/km di «sforamento» nel 2012 fino a 95 euro nel 2015, per tutte le auto vendute del produttore);
3) uno scambio dei permessi di emissione fra i produttori «virtuosi» e quelli «inadempienti» nel rispetto dell’obiettivo loro assegnato (cosiddetto «pooling»).

Gli Amici della Terra osservano in proposito:
La proposta della Commissione è nata debole in partenza e il Parlamento europeo non deve prestarsi ad ulteriori annacquamenti; dovrebbe semmai preoccuparsi di renderla coerente con le politiche contro i cambiamenti climatici e la mobilità sostenibile, rafforzandone l’utilità ambientale e i benefici per i consumatori.
Facciamo appello agli eurodeputati affinché fissino un limite chiaro di 120 gCO2/km entro il 2012. Questo obiettivo, a portata di mano con le tecnologie oggi disponibili, comporterebbe un risparmio medio di carburante di 1,5 l/100 km rispetto alla media attuale dei consumi specifici, con un risparmio economico per l’utente di circa 2.700 euro per auto. Nel lungo termine chiediamo una piena coerenza del voto dei parlamentari con la strategia comunitaria sul clima per il periodo post Kyoto, con l’introduzione di obiettivi per il settore auto di 80 gCO2/km entro il 2020 e di 65 g/km entro il 2025.
Chiediamo inoltre la riduzione progressiva, se non l’abolizione, della differenziazione degli obiettivi assegnati ai produttori.

Come dimostra lo studio realizzato da Isat che sarà presentato il 3 ottobre, a Roma, nel convegno «L’auto futura: piccola, utile, intelligente», la differenziazione degli obiettivi di CO2 dei produttori auto in base al peso non favorirà l’inversione del trend di crescita delle dimensioni delle auto e dei costi esterni dei trasporti ed è in palese contrasto con il pacchetto di provvedimenti Greening Transport, varato a luglio 2008 dalla Commissione europea, con cui si introducono meccanismi di «pedaggiamento» dei veicoli basati sui danni ambientali e sulla congestione da traffico.

Un altro aspetto debole del regolamento CO2 auto è il meccanismo di sanzioni proposto dalla Commissione che non è proporzionale al prezzo di vendita e, ancora una volta favorisce le inadempienze dei produttori di modelli più costosi: l’esatto contrario di un’applicazione uniforme ed equa del principio «Chi inquina Paga», con effetti perversi per l’ambiente e i consumatori.

Ci auguriamo che i Parlamentari Europei considerino attentamente questi aspetti: in questo regolamento non è in gioco solo la riduzione delle emissioni di CO2, ma la credibilità dell’intera strategia europea su energia e clima.

(Fonte Amici della Terra – Friends of the Earth Italy)
(24 Settembre 2008)