«Les eaux de la Méditerranée» Vérifie critique de l’applicabilité de trois lignes guide pour l’implémentation de la Directive Cadre 2000/60/CE dans le pays de la zone Méditerranée. L’appuntamento è per il 29 maggio. Come si è proceduto al monitoraggio e al lavoro. I compiti dei vari partner
Il prossimo 29 Maggio a Firenze, presso il Convitto della Calza (Piazza della Calza 6) si svolgerà il convegno conclusivo del progetto Aquamed «Les eaux de la Méditerranée», finanziato nell’ambito del programma europeo Interreg IIIB – Medocc. Il progetto di cui Arpat è stata «chef de file», è stato coordinato dal Settore Tecnico Promozione e Produzione delle Attività e dei Servizi (STePPAS) e dell’Area Progetti Comunitari, ecogestione e Suap, con il coordinamento scientifico di Marco Mazzoni al quale è poi subentrata Veronica Pistolozzi.
L’inizio delle attività è avvenuto nell’Aprile del 2004 e si concluderà il prossimo 30 Giugno. Fortemente voluto dal Ministero dell’Ambiente e dall’Agenzia nazionale per l’ambiente e per i servizi tecnici (Apat), il progetto si è posto l’ambizioso obiettivo di effettuare una «verifica critica» della reale applicabilità di tre delle linee guida per implementazione della direttiva 200/60/CE in materia di acque, emanate dalla Unione Europea. Le tre linee guida studiate sono state quella relativa al monitoraggio dei corpi idrici, quella relativa all’individuazione dei corpi idrici di riferimento e quella relativa all’analisi economica. Gli interessanti risultati ottenuti dal progetto, che verranno presentati nel corso del convegno conclusivo del progetto, il prossimo 29 Maggio, sono stati ottenuti grazie all’eccellenza del parternariato del progetto che ha visto coinvolti i più autorevoli attori nel campo delle acque di Italia, Francia e Spagna:
1. Arpat (chef de file)
2. Conseil Genéral de l’Hérault
(Francia)
3. Apat
4. Regione Toscana
5. Regione Liguria
6. Arpa Sicilia
7. Arpa Lombardia
8. Diputación de Barcelona (Spagna)
9. Istituto Geologico y Minero de Espana (IGME)
10. Consell Insular de Menorca (Spagna)
11. Istituto Superiore di Sanità
Il progetto è stato articolato su 3 fasi operative: la prima fase ricognitiva, ha visto i partner lavorare autonomamente nei propri Stati, la seconda fase comparativa, ha previsto gruppi di lavoro tematici valutare il lavoro svolto dai partner nella prima fase del lavoro con l’obiettivo di individuare le similitudini operative, e delineare una strada comune di lavoro (nel campo del monitoraggio, della classificazione dei corpi idrici e dell’analisi economica) da applicare nella terza ed ultima fase del progetto che è invece una fase applicativa su 4 bacini pilota (2 italiani, 1 francese ed 1 spagnolo)
Fase 1: la prima fase progettuale della durata complessiva di 1 anno (dal 01.01.2004 al 31.03.2005) è stata suddivisa in due azioni distinte:
a. Fase 1 azione 1: fase studio (01.04.2004 ? 30.06.2004):
è stata realizzata un’attività di studio, che ha portato alla definizione del quadro legislativo vigente sia a livello nazionale sia a livello locale. Si è poi proceduto con un’analisi dettagliata degli studi pregressi riguardanti il territorio oggetto del progetto, che potevano rivelarsi utili per il lavoro previsto.
Fase 1 azione 2: progetti pilota (01.07.2004 ? 31.03.2005):
tutti i partner hanno lavorato separatamente con l’obiettivo di applicare ad un bacino ricadente nel loro territorio, le tre linee guida. Questa fase di lavoro ha portato alla realizzazione di 8 documenti, contenenti con le osservazioni relative all’applicabilità delle linee guida europee, con una loro analisi critica ed eventuali proposte di modifica. Apat, ISS e Consell Insulare de Minorca hanno lavorato in maniera trasversale collaborando con tutti i partner nell’applicazione delle tre linee guida.
Per Arpat, impegnata sui bacini del Cecina e della Sieve, hanno partecipato attivamente ai lavori i Dipartimenti di Firenze e Pisa. I bacini scelti sono stati i seguenti:
? Bacino della Sieve e bacino del Cecina per i partner Regione Toscana ? Arpat (l’accordo fra i 2 partner ha permesso di organizzare il lavoro in questo modo: Arpat ha curato per entrambi i bacini le 2 linee guida su monitoraggio e classificazione, la Regione toscana, sempre per entrambi i bacini si è occupata dell’analisi economica)
? Bacino dell’Entella Arpa Liguria
? Bacino dell’Alcantara Arpa Sicilia
? Bacino dell’Oglio Arpa Lombardia
? Bacino del Rio Besós ? Diputació de Barcelona
? Bacino del Guadalquivir – Igme
Fase 2 (01.04.2005 ? 30.06.2005):
la seconda fase progettuale ha visto la creazione di tre gruppi di lavoro transnazionali, con il compito di selezionare, per ognuna delle tre linee guida degli indicatori economici, dei parametri di monitoraggio e dei metodi di classificazione che possono essere applicati sul territorio dei tre stati membri partecipanti al progetto. Si è trattato quindi di redigere una versione delle tre linee guida scelte adattata alle reali esigenze e tecniche operative sviluppate nei paesi dell’area del Mediterraneo. Come detto in questa fase operativa si è lavorato facendo riferimento alle tre linee guida, ed individuando un coordinatore per ogni gruppo operativo.
I gruppi sono stati così suddivisi:
? Classificazione dei corpi idrici: Leader Arpat
Italia: Arpa Lombardia, Arpa Sicilia, Regione Liguria (Arpa Liguria, Provincia di Genova), Apat, ISS
Francia: Consell general de l’Herault
Spagna:Igme
? Analisi economica: Leader Consell Insulare de Minorca
Italia: Regione Toscana, Apat, ISS
Spagna: Consell de Minorca
Francia: Consell General de Hérault
? Monitoraggio: Leader Consell General de Hérault
Italia: Arpa Sicilia, Arpa Lombardia, Arpat, Regione Liguria (Arpa Liguria, Provincia di Genova), Apat, ISS
Francia: Consell General de Herault
Spagna: IGME, Députacion de Barcelona
Due sono i fattori importanti da evidenziare. Il primo è che nell’organizzazione del lavoro da svolgere e nella suddivisione dei compiti da attribuire ad ogni partner si è ritenuto opportuno che ogni stato partecipante al progetto coordinasse un gruppo di lavoro al fine di garantire quel criterio di transnazionalità su cui si basano i progetti ammessi ai finanziamenti Interreg IIIB. Il secondo riguarda la condivisione delle esperienze maturate a livello locale nella fase 1.2, altro fondamento dei programmi Interreg IIIB. Tale condivisione viene garantita dalla suddivisione dei partner nei diversi gruppi di lavoro.
Fase 3 (01.07.2005-30.06.2006):
si è voluto procedere con un test pratico su bacini pilota appartenenti ai tre stati membri delle linee guida modificate e adattate alle specificità dell’area mediterranea che sono state prodotte nella fase 2 del progetto.
L’idea iniziale prevedeva l’applicazione delle nuove linee guida a 3 bacini che avessero caratteristiche dimensionali e di localizzazione geografica diverse. Si erano pertanto scelti i seguenti bacini:
? Bacino di piccole dimensioni Hérault (France)
? Bacino di medie dimensioni Oglio (Italie);
? Bacino di grandi dimensioni Guadalquivir (Espagne)
Il lavoro svolto nel corso della fase 1.2 dalla Regione Liguria in collaborazione con Arpa Liguria e Provincia di Genova, ha prodotto risultati interessanti soprattutto per quanto riguarda l’influenza della fluttuazione stagionale della popolazione sulla risorsa idrica sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
Per questo motivo i partner hanno deciso di proseguire la sperimentazione sul bacino dell’Entella inserendolo fra i bacini pilota studiati nella terza fase progettuale.
La programmazione comunitaria Interreg IIIB si pone l’obiettivo di favorire grazie alla cooperazione sopranazionale tra le autorità nazionali, regionali e locali, una più grande integrazione territoriale tra regioni europee appartenenti a vasti insiemi territoriali con lo scopo di realizzare uno sviluppo duraturo, armoniosi ed equilibrato nella Comunità ed una migliore integrazione territoriale con i paesi candidati e gli altri paesi terzi limitrofi.
Aquamed è riuscito a condividere metodiche di campionamento ed analisi delle acque tra tre stati membri dell’Unione Europea, e grazie ai fondi comunitari sono stati organizzati corsi di formazione in Italia per insegnare a colleghi spagnoli e francesi le metodiche italiane per a determinazione dell’Indice di Funzionalità Fluviale, ed in Francia due giornate di approfondimento sugli indicatori biologici macrofite e diatomee. Ai corsi, per Arpat hanno partecipato dipendenti dei Dipartimenti di Firenze e Pisa. (v. p.).
(Fonte Arpat)
(23 Maggio 2006)