Le attività del dipartimento Arpat nel comprensorio del cuoio

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Il Piano Regionale di Azione Ambientale della Regione Toscana
ha riconosciuto il Comprensorio del cuoio e l’alta Val di Cecina
quali «aree critiche» della Provincia di Pisa; si tratta, in sostanza, di territori in cui uno o più fattori ambientali critici richiedono interventi specifici, caratterizzati da un alto livello di integrazione tra le politiche ambientali e le altre politiche settoriali

Le principali problematiche nel distretto conciario derivano, soprattutto, da un’elevata concentrazione in un territorio limitato e fortemente antropizzato di un numero
considerevole di piccolemedie imprese con un potenziale
forte impatto ambientale. Su una popolazione di circa 93000 abitanti si contano circa un migliaio di aziende operanti prevalentemente nel comparto conciario, che rappresenta oltre un terzo della produzione italiana di pelle e quasi il totale di quella di cuoio da suola. L’attività conciaria presenta significativi impatti su tutte le matrici ambientali ed il Dipartimento Arpat di Pisa è da sempre impegnato nell’area, anche sperimentando tecniche di controllo integrato e contribuendo a delineare quadri conoscitivi sempre più
dettagliati. Allo scopo di dare risposte sempre più efficaci alle
problematiche ambientali del Comprensorio, Arpat ha sottoscritto, alla fine di ottobre dello scorso anno, con Provincia di Pisa e Comuni del Comprensorio, un Protocollo d’intesa che prevede il potenziamento dei controlli ambientali in questo importante territorio.
Il controllo degli impianti di depurazione centralizzati della
zona del Cuoio (Aquarno,Cuoiodepur e depuratore di
Fucecchio) – che costituiscono da soli uno scarico idrico
complessivo equivalente a quello di circa 5.000.000 di
abitanti! – rappresenta un’attività strategica per il Dipartimento, impegnato nel monitoraggio del buon funzionamento degli stessi con cadenza mensile.
L’impianto gestito dal Consorzio Aquarno, in particolare, è stato oggetto di uno studio approfondito su tutti i comparti depurativi, che ha permesso di individuare alcune problematiche di funzionamento, successivamente risolte
anche grazie alla accuratezza dei controlli ed al contributo tecnico fornito dal Dipartimento.
Al Dipartimento viene anche richiesto un notevole e qualificato
impegno nell’ambito dell’attività istruttoria della Provincia di Pisa e del Circondario Empolese Valdelsa (relativamente al Comune di Fucecchio). Al momento, l’impianto gestito dal Consorzio Conciatori di Fucecchio risulta autorizzato
mentre la Provincia di Pisa sta terminando la fase Istruttoria
per l’autorizzazione degli impianti di competenza.
L’elaborazione dei pareri ha reso necessario un attento esame della normativa ed una approfondita ricerca bibliografica relativa alle tecnologie attualmente disponibili
per il trattamento dei reflui conciari;
ciò per poter consentire una corretta definizione dei regimi di
deroga ed un esame critico degli interventi previsti dall’Accordo di Programma nazionale «per la tutela delle risorse idriche del Basso Valdarno e del Padule di Fucecchio attraverso la riorganizzazione della depurazione industriale
del Comprensorio del Cuoio e di quella civile del Circondario
Empolese, della Valdera, della Valdelsa e della Valdinievole».
Viste le criticità connesse col ciclo delle acque (emungimenti ingenti e sistema depurativo complesso) la tutela quali-quantitativa della risorsa idrica nel Comprensorio del Cuoio è divenuta oggetto, appunto, di un accordo di programma,
sottoscritto da Ministero dell’ambiente, Regione Toscana,
Provincia di Pisa, Comuni interessati, Aato, Arpat e Associazioni di categoria, con la finalità di conseguire un miglioramento funzionale dei cicli produttivi dei depuratori del comprensorio, sia attraverso l’aumento dell’efficacia depurativa dei reattori grazie all’invio delle acque reflue civili
al sistema di depurazione industriale, sia attraverso specifici
trattamenti cui saranno sottoposti i reflui per l’eliminazione delle sostanze pericolose.
Per quanto riguarda gli impianti Aquarno e Cuiodepur, oltre a garantire la partecipazione agli studi riguardanti i trattamenti innovativi dei reflui conciari con sistemi a membrane biologiche e impianti di ossidazione di tipo avanzato, il Dipartimento ha avviato nel 2006, in collaborazione coi gestori, una sperimentazione per valutare la qualità delle
acque reflue scaricate dai depuratori anche con l’ausilio di test di tossicità; ciò ha permesso una migliore messa a punto
degli impianti e un sensibile miglioramento delle caratteristiche dello scarico in acque superficiali.
Un’altra problematica rilevante che caratterizza il territorio è quella costituita dalla produzione e dalla gestione dei rifiuti speciali, da mettere in relazione alla forte concentrazione di attività produttive, in particolare delle concerie: si tratta di una varietà di rifiuti in forma solida (carnicci, rasature, spaccature, cascami di pelle, imballaggi e rifiuti misti),
liquida (bagni di concia esausti con presenza di cromo) e fanghi di depurazione in grande quantità.
Molti di questi rifiuti sono recuperabili nella produzione di fertilizzanti, prodotti tecnici, cartoni, gelatine e collanti: nel Comprensorio esistono circa una ventina di ditte autorizzate al recupero, trattamento, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti speciali. Nel corso degli ultimi due anni, nell’ambito del controllo dei rifiuti, sono stati effettuati numerosi interventi presso gli impianti più significativi (Resapel, Waste Recycling,
Punto Ecologia, Ecoespanso e Cuoiodepur). Un grosso
impegno è stato dedicato, in collaborazione con la Regione Toscana, all’impianto Ecoespanso di S. Croce sull’Arno che tratta termicamente una grande quantità di fanghi di depurazione e presso il quale sono state introdotte alcune modifiche nel ciclo per consentire la produzione di plastofill
(additivo per i conglomerati). Di grande impegno è stata anche l’attività di supporto alla Provincia di Pisa per il rilascio dell’autorizzazione all’impianto Cuoiodepur, per il trattamento
dei fanghi di depurazione derivanti dal proprio processo
depurativo, al fine di produrre fertilizzanti; nell’ambito di un accordo di prossima firma fra Amministrazioni Locali, Provincia, Consorzio Conciatori di Ponte a Egola e Arpat, in collaborazione col Cnr, è previsto, a tale proposito, il proseguimento della sperimentazione avviata nel corso
del 2006, per l’utilizzo dei fanghi per la produzione del concime organico denominato «pellicino integrato»
e delle miscele di fertilizzanti: la ricerca, ispirata ai criteri
contenuti nella bozza di nuova direttiva comunitaria sull’uso
dei fanghi in agricoltura (Working Document on Sluge,
3th draft), è finalizzata a valutare la consistenza di eventuali rischi ambientali connessi con l’utilizzo del prodotto stesso.
In tema di bonifiche, si è attivata a partire dal 2006 un’azione di supporto e sensibilizzazione nei confronti dei Comuni, per le attività da espletare in caso di variazione di destinazione d’uso di aree in precedenza utilizzate per fini industriali/commerciali ed evidenziarne eventuali contaminazioni pregresse di suoli ed acque sotterranee.
Il programma di interventi nel Comprensorio del Cuoio prevede anche un forte impegno nel settore del controllo della qualità dell’Aria.
Presso il Dipartimento, come è noto, è presente da molti anni il Centro Operativo della Qualità dell’Aria che quotidianamente riceve, valida, elabora e diffonde i dati rilevati da tutte le centraline della rete provinciale (attualmente 13, di cui 5 nel Comprensorio).
A partire dallo scorso anno, a seguito della dismissione di tre centraline nei comuni di S. Maria a Monte, Fucecchio e Castelfranco, secondo un protocollo concordato con le Amministrazioni (Comuni e Provincia), il Dipartimento si è
impegnato a garantire la presenza della stazione mobile di monitoraggio per un periodo di almeno sei mesi all’anno, nei siti individuati come critici dalle Amministrazioni stesse. Nell’ultimo anno sono state effettuate 10 campagne
di misura in 5 postazioni su 3 Comuni (Fucecchio ? Castelfranco – S. Miniato). L’attività della stazione mobile si aggiunge a quella del mezzo mobile di recente acquisizione,
gestito dal Servizio Locale di S. Romano e dedicato integralmente al Comprensorio. Un ambito d’intervento
«contiguo» al precedente è quello riguardante le emissioni in atmosfera: dopo il notevole impulso dato dalla Provincia di Pisa a partire dal 2001, il programma dei controlli si è assestato su circa 50 emissioni controllate per anno; la
maggior parte dei controlli è finalizzata alla misura delle concentrazioni di acido solfidrico (H2s) e di sostanze organiche volatili (Sov) presso gli impianti produttivi
del comprensorio. Oltre agli aspetti analitici, l’attività comprende anche valutazioni tecnico/amministrative per la verifica della rispondenza degli impianti alle prescrizioni impartite dagli atti autorizzativi e viene progressivamente
improntata a criteri e procedure di controllo integrato.
Sono numerose le aziende presenti nel Comprensorio
che per tipologia e dimensioni ricadono nell’ambito di
applicazione della normativa Ippc, rappresentando oltre
il 30% di tutta la provincia di Pisa: tra le principali, Organazoto, Idea Verde, Sgs, Cuoiodepur, Consorzio Recupero Cromo, Waste Recycling, Ecoespanso,
Cromochim. Per tutte queste aziende sono già state avviate nel corso del 2006 le procedure istruttorie per la predisposizione delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (Aia), in collaborazione con la Provincia di Pisa, alla
quale il Dipartimento fornisce il supporto tecnico. L’attività
comporta la valutazione degli effetti indotti dalle attività industriali sulle diverse componenti ambientali e dell’applicabilità delle Migliori Tecniche Disponibili «Bat’» sulla base di linee guida di settore (Bref, Bat ReFrence Documents comunitari e linee guida nazionali) e si svolge attraverso sopralluoghi, ispezioni e studio approfondito della documentazione. Sul piano metodologico, i sopralluoghi rappresentano l’occasione per affinare la conoscenza,
in modo coordinato e integrato, dell’intero processo produttivo
e dei relativi impatti sulle diverse matrici. Alcune delle aziende soggette ad autorizzazione integrata, per tipologia
produttiva e quantitativi di sostanze pericolose trattate, ricadono nell’ambito della normativa specifica sulle aziende a rischio di incidente rilevante (DLgs 334/99 e seguenti, «Seveso»). Le ispezioni presso questi stabilimenti,
oltre alla verifica dei sistemi tecnici adottati per la prevenzione
degli incidenti, sono finalizzate anche a valutare l’idoneità
dei sistemi di gestione della sicurezza adottati.
Il controllo periodico, oltre che in sede autorizzativa, sulle stazioni radio base per telefonia cellulare viene svolto ormai da tempo con regolarità nel Comprensorio, anche nell’ambito dei protocolli d’intesa tra Arpat, Amministrazioni comunali e gestori, presi a modello per altri contesti territoriali. Alle attività programmate si aggiungono quelle di vigilanza e
controllo su segnalazioni di cittadini ed Enti pubblici. D’altro canto, la mappatura dettagliata sull’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici a bassa frequenza dovuta agli elettrodotti, sostenuta dalla Provincia di Pisa,
ha messo a disposizione anche delle Amministrazioni Locali del
Comprensorio un importante strumento per una corretta pianificazione territoriale.
Per quanto riguarda le problematiche connesse col rumore, il Dipartimento garantisce alle Amministrazioni comunali un impegnativo supporto sia per le autorizzazione di nuovi insediamenti, con l’esame della documentazione d’impatto acustico nell’ambito dei procedimenti Suap, sia per il controllo di situazioni di disturbo, mediante sopralluoghi e rilevamenti
fonometrici. A partire dal 2000, con il contributo delle Amministrazioni Locali e Provinciale, è stato attivato a
San Romano, presso il Servizio Locale Arpat, il Centro per il
Telerilevamento delle Emissioni che svolge già da tempo una attività stabile di supervisione e monitoraggio continuo delle emissioni delle principali attività industriali (depuratori, impianti trattamento rifiuti).
Il protocollo per il potenziamento dei controlli nel Comprensorio dell’ottobre 2006, sopra menzionato, ha prodotto anche l’attivazione di un percorso di qualificazione
del Centro, finalizzato ad una progressiva specializzazione
dello stesso, di potenziale interesse anche per altri contesti territoriali produttivi, presenti nella nostra Regione; è previsto, in particolare, un iter di implementazione del sistema di gestione della qualità, secondo gli standard adottati
presso l’Agenzia, che vedrà impegnati Servizio Locale,
Dipartimento di Pisa e Crrqa (Centro di Riferimento Regionale
per la Qualità dell’Aria) per la messa a punto delle procedure di acquisizione, trasferimento, elaborazione e validazione dei
dati rilevati da parte del Centro. Sul piano operativo, tenuto
conto dei limiti sempre più stringenti introdotti dalla
normativa relativamente alle concentrazioni di Pm10 in aria e l’entrata in vigore delle norme per la limitazione delle emissioni di Cov, il Servizio ha portato avanti un programma
di valutazione complessiva dell’impatto ambientale prodotto
da questi inquinanti. In tal senso le attività del Centro di Telerilevamento si sono recentemente concentrate anche su un progetto finalizzato ad una progressiva riduzione di queste tipologie di inquinamento, attraverso lo studio di interventi impiantistici e gestionali che consentano il miglioramento
dell’efficienza degli impianti di abbattimento presenti nelle aziende. Un protocollo di collaborazione, di prossima sottoscrizione, fra le Amministrazioni Locali, Provinciale ed Arpa, insieme alle Associazioni di settore, indirizzerà il percorso condiviso di miglioramento delle prestazioni
ambientali delle aziende e le azioni di verifica dell’efficacia
degli interventi, anche in termini di ricadute positive sul territorio.
Per quanto possa risultare difficile una lettura obiettiva dei
«miglioramenti ambientali» conseguibili nel breve termine grazie al potenziamento delle attività di controllo, si può comunque osservare, a titolo d’esempio, che riguardo al fenomeno delle maleodoranze, tipico del Comprensorio,
una progressiva riduzione degli esposti registrati può dimostrare gli effetti benefici del riscorso al telerilevamento e del potenziamento dei controlli diretti sulle emissioni delle aziende; d’altro canto, l’affinamento delle metodologie di analisi per la caratterizzazione delle acque reflue allo scarico degli impianti di depurazione consortili ha reso disponibili
informazioni utili per migliorare la gestione degli stessi
e, di conseguenza, ridurne in misura sensibile le pressioni esercitate sull’ambiente.