L’area metropolitana della Toscana centrale

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Nel convegno «Quale governo per l’area Firenze – Prato –
Pistoia» Giovanni Maltinti, dirigente responsabile dell’Istituto
Regionale per la Programmazione Economica della
Toscana (Irpet), ha partecipato con l’intervento dal titolo
«L’area Metropolitana della Toscana Centrale: percezioni,
attese e prospettive»
Durante la presentazione è stata descritta in modo particolareggiato l’area metropolitana. Dal quadro esposto è emerso che si ha una disomogenea distribuzione della popolazione con una concentrazione elevata nel comune di Firenze. Il 54% degli abitanti risiede, infatti, nel capoluogo di regione, il 19% a Pistoia, il 16% a Prato e l’11% nel circondario Empolese valdelsa. Si osserva, comunque, un notevole dinamismo demografico con un aumento della popolazione in costante crescendo: 20 mila individui nel solo periodo 2004 ? 2006 (rispetto ad una popolazione di circa
1.500.000. di abitanti).
Lo studio ha messo in luce anche l’omogeneità di diffusione
del grado d’istruzione tra le diverse zone: l’assenza
d’istruzione è inferiore o pari al 10% in tutte le zone considerate, mentre la laurea è stata conseguita da una percentuale d’abitanti inferiore quasi sempre al10%, valori maggiori attorno al 30% si registrano sia per la licenza elementare sia per il diploma di scuola media inferiore.
Importante è stata l’osservazione sui flussi di persone dovuti
a motivi di lavoro o studio. Questi sono prevalentemente
verso l’area fiorentina, anche se intensi sono quelli da
questa area e da quella pistoiese verso la provincia pratese.
I dati analizzati sono stati ottenuti attraverso uno studio sui
comportamenti e la raccolta delle opinioni dei cittadini.
I sistemi usati sono stati:
? L’indagine diretta tramite intervista telefonica, con metodo
Cati. Sono stati consultati 2600 individui
suddivisi nelle 4 aree durante dicembre 2007.
? I focus group, grazie ai quali si sono ottenute risposte a
domande fatte in 4 gruppi interattivi i cui partecipanti
erano liberi di comunicare con gli altri membri del gruppo.
In seguito è stata fatta un’elaborazione statistica dei dati
con una post stratificazione ossia una disposizione a posteriori
dei soggetti partecipanti allo studio usando come variabili
genere ed età.
Il lavoro ha prodotto dati importanti esemplificando in modo
approfondito la situazione dei pendolari: il maggior numero
è presente a Prato (27,3%) e i lavoratori e studenti
pratesi sono anche quelli che si muovono con frequenza
maggiore, mentre il numero inferiore di pendolari si registra
nella provincia pistoiese. Nel complesso, il saldo pendolari
varia da fortemente negativo a negativo nel territorio
della provincia fiorentina, mentre è fortemente positivo
nel comune. Molto positivi sono i dati riguardanti i comuni
di Pistoia ed Empoli.
Dall’analisi è emerso un fatto d’estrema rilevanza: pochi
sono coloro che s’identificano nella Provincia e ne individuano
l’importanza sul territorio. La percezione di una
scarsa funzionalità reale di quest’istituzione e l’elevata
capacità di immedesimarsi invece nella «Toscana», ha
permesso di ipotizzare una nuova prospettiva istituzionale
identificabile con l’Area Metropolitana.
La conoscenza del fenomeno metropolitano ha percentuali
molto alte a Pistoia e Prato mentre è più bassa ad Empoli.
Secondo lo studio effettuato delle variabili, il soggetto che
meglio rappresenta il cittadino a conoscenza del fenomeno,
è una donna d’età compresa tra i 35 e i 64 anni con un titolo
di studio elevato e vivente nell’area pistoiese.
L’indagine rileva, inoltre, che chi conosce la questione è
spinto a formulare un giudizio positivo sugli effetti che la
nuova istituzione potrebbe apportare all’intera area.
In particolare i cittadini ritengono che lo svilupparsi del
fenomeno metropolitano produrrà buoni risultati nell’area
Prato ? Pistoia ? Firenze e grazie ad un miglioramento sostanziale di tutti i servizi e soprattutto quelli relativi
alla cultura e al trasporto pubblico.
Per quanto riguarda i focus group (uno per ogni città
interessata dallo studio) hanno coinvolto 38 partecipanti
tra istituzioni e parti sociali.
I cittadini e le imprese hanno manifestato la necessità
di arrivare ad una progressiva omogeneizzazione della
gestione amministrativa e dei servizi in quanto pensano che la questione sia strategica per aumentare la competitività delle imprese e l’ottimizzazione dei servizi.
In contemporanea, però, soprattutto nella Provincia di
Prato e nel Circondario Empolese Valdelsa, si ha il
timore di perdere il rapporto e il controllo diretto con
i rappresentanti: esiste una preoccupazione diffusa
sulla possibilità che l’Area Metropolitana sia associata
all’area metropolitana fiorentina.
Da questa situazione ne deriverebbe che alcune zone
potrebbero trovarsi alla periferia del territorio. Per ovviare al verificarsi di tale ipotesi gli intervistati hanno rilevato la necessità di perseguire un modello di sviluppo a rete tra attori paritari. L’intervento ha infine evidenziato l’importanza di una
condivisione delle politiche per evitare la creazione di
«castelli istituzionali» e per favorire la formazione di un
programma concreto e debitamente conosciuto dai cittadini.
In conclusione sono emerse due posizioni:
? Posizione maggioritaria
? Posizione minoritaria preferita dalle rappresentanze
datoriali e dal Focus group di Firenze.
La prima ipotizza la partecipazione diretta dei principali organi
politici dei diversi territori in una sede di concertazione
a cui conferire poteri decisionali su problemi di valenza
metropolitana, mentre la seconda desidera la creazione di
un nuovo ente di natura operativo -gestionale oppure istituzionale.