L’efficacia dei blocchi del traffico per i veicoli non catalizzati

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Nel comune di Firenze, nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2004, è stato adottato il divieto di circolazione per gli autoveicoli e i ciclomotori più vecchi, al fine di ridurre l’emissione complessiva di inquinanti e di contenere i livelli di inquinamento atmosferico

Nel comune di Firenze, nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2004, è stato adottato il divieto di circolazione per gli autoveicoli e i ciclomotori più vecchi, al fine di ridurre l’emissione complessiva di inquinanti e di contenere i livelli di inquinamento atmosferico ma, soprattutto, per avviare una strategia di accelerazione del rinnovo del parco veicolare circolante.
Provvedimenti analoghi o simili sono stati adottati dai Sindaci di alcuni comuni dell’area fiorentina.
In pratica, le restrizioni hanno coinvolto soprattutto le auto a benzina non catalizzate, le auto a gasolio non ecodiesel (immatricolate fino al 1992), i motorini non catalizzati (ante 1999 – 2000).
Una «Stima delle variazioni di traffico e dei livelli ambientali di ossido di carbonio e di monossido di azoto conseguenti all’adozione del provvedimento» è stata effettuata da Alessandro Grassi (Ufficio Put del Comune di Firenze) e, per il Dipartimento Arpa Toscana di Firenze da Daniele Grechi e Andrea Lupi.
E’ possibile stimare l’efficacia del provvedimento, in termini di variazione dei volumi di traffico e dei livelli di inquinamento conseguenti all’adozione delle restrizioni, attraverso l’elaborazione dei dati rilevati dalle spire ubicate sulla principale viabilità urbana e dei dati di concentrazione di inquinanti atmosferici misurati mediante le stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria.
La variazione media complessiva di traffico nella fascia oraria di attuazione del provvedimento per gli autoveicoli, ovvero fra le 9 e le 18, risulta pari a -2,4%.

(Fonte Arpa Toscana)