La Calabria sceglie l’informatizzazione

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Avviata un’innovativa strumentazione tecnologica in grado di rendere disponibili in tempo reale i dati raccolti anche in materia meteo. Presentato il progetto «Carta della Natura» che servirà da base anche a Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo e, successivamente, a Campania, Lazio e Marche a cui la Calabria fornirà supporto tecnico

L’Arpa della Calabria accelera verso la sua piena funzionalità. Il dato è emerso dalla relazione svolta dal Commissario dell’Arpacal, Bruno Barbera, durante la presentazione dell’edizione 2003 dell’«Annuario dei Dati Ambientali» dell’Apat (Agenzia nazionale per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici), punto di riferimento nel panorama degli strumenti di informazione sull’ambiente del nostro Paese.
Bruno Barbera ha evidenziato come, dopo il transito del personale dalle Aziende Sanitarie Calabresi, avvenuto nel corso del 2003, in attesa dell’attivazione delle risorse del Por Calabria e del reclutamento del personale occorrente, l’Arpacal abbia ugualmente avviato la propria strutturazione, in piena sinergia con il Sistema Agenziale Nazionale e l’Apat con cui ha stipulato un apposito protocollo d’intesa, ricevendone supporto, assistenza ed innovativi approcci tecnologici anche nello sviluppo della raccolta dei dati ambientali per alimentare il secondo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente Calabrese, coerentemente alla metodologia nazionale.
Nell’illustrazione del «caso di studio Arpacal», sostanziale è risultata la partecipazione dell’Agenzia calabrese ai lavori dei Ctn (Centri Tematici Nazionali), istituiti per lo studio e l’approfondimento di procedure, protocolli e metodi per l’acquisizione, elaborazione ed analisi del dato ambientale e selezione degli indicatori, nonché per l’omogeneizzazione del sistema di censimento e monitoraggio ambientale, per alimentare, con dati validati, il Sistema Informativo Nazionale Ambientale, tramite i Punti Focali Regionali.
Il commissario Barbera, inoltre, ha illustrato il progetto finalizzato all’acquisizione automatica del dato rilevato in campo, attraverso un’innovativa strumentazione tecnologica, per perseguire il raggiungimento delle condizioni di eccellenza nell’informatizzazione diretta del monitoraggio ambientale; progetto pilota che, dopo il testaggio in Calabria, verrà comunicato alle altre agenzie dall’Arpacal e dall’Apat che lo ha finanziato.
Tra le eccellenze è stato presentato anche il Cfs-Midmar (Centro Funzionale Strategico Meteorologico Idrografico e Mareografico) dotato di 244 stazioni meteorologiche, per la maggior parte collegate attraverso ponti radio ed il sistema di diramazione di allerta a scala territoriale in caso di superamento di soglia pluviometrica.
Preoccupante lo scenario derivante dagli studi sviluppati in Calabria sull’accelerazione dei processi di desertificazione nella Regione, che sarà oggetto degli approfondimenti del Comitato Regionale per la Lotta alla Siccità ed alla Desertificazione, di prossimo insediamento, voluto dal Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Chiaravalloti, e dall’on. Raffaele Senatore, Presidente della commissione Ambiente del Consiglio Regionale.
Fra le principali esperienze e progettualità sviluppate nell’ambito del Sistema agenziale, la Calabria ha presentato il progetto «Carta della Natura», sintesi complessa di una procedura che valuta il grado di sensibilità ecologica, l’importanza ambientale, il valore naturale, il degrado strutturale, la pressione antropica e la vulnerabilità. L’Arpacal, già in fase avanzata nello sviluppo della Carta per la propria Regione, è impegnata, con il coordinamento del Dipartimento Nazionale Difesa della Natura, anche nel prestigioso incarico di fornire supporto tecnico e logistico alle regioni Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo e, successivamente, a Campania, Lazio e Marche. Barbera ha concluso l’illustrazione del caso di studio Arpacal, presentando il nuovo percorso virtuoso che vedrà le Agenzie impegnate nella raccolta e produzione del dato, finalizzato anche al monitoraggio della qualità ambientale, per controllare dinamicamente ed in tempo reale i fattori di rischio ecologico, consegnando ai decisori politici informazioni per sviluppare veri e propri piani strategici per la qualità ambientale; percorso già avviato in Calabria in sinergia con l’Apat.