Superare la diffidenza e le campagne contro. E risolvere il nodo dei costi> Aper e le rinnovabili
«L’Italia di fronte ai target europei al 2020» è stato il tema lanciato dall’Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), in occasione dell’assemblea annuale svoltasi recentemente a Milano nel centro congressi Fast, per riflettere sul futuro del paese in tema di energia.
All’incontro, presieduto dal presidente dell’associazione Roberto Longo, hanno preso parte il ministero per lo Sviluppo Economico, il Gse e l’Autorità per l’Energia elettrica e il gas e l’Istituto di ricerca Ref, per condividere un momento di riflessione ed approfondimento su come l’Italia si stia preparando a reagire verso la sfida della Direttiva rinnovabili approvata il 6 aprile 2009.
/> A commentare anche Diego Gavagnin, direttore editoriale del Quotidiano Energia.
Il discorso del presidente Longo è stato aperto con una breve presentazione sull’associazione Aper, nonché il gruppo di imprenditori che in maniera autonoma rispetto al sistema Confindustriale riflette la categoria di operatori economici accomunati dalla scelta di produrre energia da fonti rinnovabili.
Il sostegno verso questo tema deriva da diversi fattori:
? la riduzione della dipendenza da fonti estere;
? la stabilizzazione del costo dell’energia;
? il perseguimento di obiettivi di sostenibilità dal punto di vista ambientale ed energetico.
Tutto questo è accompagnato dalla tecnologia. Essa infatti ha condotto l’Italia ad avere il primato nel settore idroelettrico, fotovoltaico e in quello della fabbricazioni di macchine eoliche di grossa taglia.
Grazie a questi elementi, il presidente ha spiegato che sono stati fatti molti passi avanti, che hanno permesso all’associazione di crescere notevolmente grazie anche a fondi di investimento non solo italiani ma anche esteri.
I problemi da affrontare però sono ancora molti, come l’inutilità presunta a detta di molti anche in campo politico («Sull’inutilità abbiamo poco da dire, come chiarito all’inizio la nostra Associazione non è un’Associazione ambientalista; a livello personale posso dirvi che trovo ridicola la mozione approvata alcuni giorni fa in Senato in cui si dice che non è così sicuro che ci siano i cambiamenti climatici e che, quand’anche ci fossero non è detto che siano colpa della CO2 che anzi fa bene all’ambiente. La storia è piena di negazionisti») e il prezzo eccessivamente alto delle rinnovabili espressi dal mondo Confindustriale e da vari Ministri, in un clima di crisi che oggi grava sul territorio italiano.
Nonostante tutto questo, con la nuova Direttiva Rinnovabili, si intravede in futuro la costruzione di molti altri impianti e di fronte a questa prospettiva Longo si dichiara decisamente ottimista, prestando comunque attenzione a tutto quello che ne conseguirà, come l’approvazione di nuove leggi a riguardo e i metodi di incentivazione.
Bisogna allora munirsi di un buona dose di volontà e creare gli strumenti adeguati per perseguire questi scopi e permetterne l’attuazione. (G. M.)