I diritti umani nella sostenibilità ambientale

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L’11 maggio il Club Unesco di Bari, facendo proprie quelle tematiche ambientali volte a valorizzare i beni della natura quali patrimonio dell’umanità, incontra gli studenti di alcuni corsi universitari, per offrire un contributo di informazione e di formazione sulla tematica dei Diritti Umani in relazione all’ambiente

La consapevolezza della centralità delle relazioni umane nella vita della persona induce le organizzazioni internazionali e in particolare l’Unesco (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) ad elaborare strategie per la difesa dei diritti degli esseri umani, in tutti i luoghi del pianeta e in qualsivoglia situazione.

«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza» (Art. 1 della Dichiarazione Universale dei diritti umani).

Poiché l’uomo, quale essere vivente dotato di pensiero riflessivo, sa estendere il valore della vita ai luoghi in cui si intessono le relazioni vitali, la connessione tra diritti umani e diritti dell’ambiente si rende necessariamente frutto di apprendimento, ripensamento e studio interdisciplinare.

Il Club Unesco di Bari, facendo proprie quelle tematiche ambientali volte a valorizzare i beni della natura quali patrimonio dell’umanità, incontra gli studenti di alcuni corsi dell’Università degli Studi di Bari, per offrire un contributo di informazione e di formazione sulla tematica dei Diritti Umani in relazione all’ambiente, al fine di rintracciare quei diritti spesso ignorati e calpestati, per ignoranza, per incuria o attraverso comportamenti di prevaricazione e di violenza nei confronti delle risorse naturali.

L’incontro tra il Gruppo Unesco di Bari e gli studenti universitari tende ad intrecciare le conoscenze in ambito ambientale, fornite dalle discipline dei corsi universitari, con la tematica proposta in questo anno dall’Unesco. Si profila quindi per gli studenti dei corsi di Educazione Ambientale (Facoltà di Scienze della Formazione, prof. A. Danisi), di Storia dell’Arte regionale (Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, prof. D. Pasculli), di Sostenibilità Ambientale (nella stessa Facoltà, docenti prof. A. Tursi, dott. F. Ciccone, dott. E. Tarsitano ) un lavoro di ricerca e di interpretazione, attraverso una «tessitura» delle conoscenze acquisite in aula con quelle giuridiche, proposte dal rappresentante gruppo Unesco di Bari, il dott. Dario Patruno.

La strategia didattica concordata è stata scandita in tre fasi: una presentazione frontale del documento sui Diritti umani, declinato in ambito ambientale; un lavoro di riflessione e di rielaborazione da parte degli studenti, favorito da un questionario di facilitazione e di puntualizzazione dei concetti-chiave, descritti successivamente in mappe concettuali, da riportare e confrontare, discutere e chiarificare con i colleghi dei vari corsi interessati a tale percorso, nell’incontro dell’11 maggio 2010, alle ore 15, presso il Salone degli Affreschi, nell’Ateneo, dove convengono anche studenti di scuole medie e superiori di Bari e Provincia.

L’educazione ambientale entra in questo processo di integrazione e metabolizzazione delle conoscenze come strategia per permettere una maturazione delle giovani generazioni verso una consapevolezza interiore, che possa innescare scelte etiche di comportamenti virtuosi sul territorio e migliorare la qualità della vita e il benessere delle persone e delle comunità, non tanto in dimensioni materiali ed economiche, quanto come benessere di tempo, di spazio, di salute, di qualità della vita, come gli Indicatori etici di Cobb designano.

Poiché il valore dell’uomo-persona ha una dimensione essenzialmente relazionale, come l’avv. Patruno ha sottolineato nelle sue presentazioni in aula, la conoscenza e l’esigenza attuativa di regole, di un complesso di norme, di una codificazione in ambito ambientale,che orienti e avvii a comportamenti condivisi, a beneficio del singolo come della comunità, diviene fondamentale in ambito scolastico e soprattutto a livello universitario.

Il rispetto e la valorizzazione dei diritti umani, oggi così spesso dimenticati nel mondo, tanto da essere affidati alla difesa di associazioni internazionali come l’Unesco, Amnesty International e altre ben note associazioni, declinati in ambito ambientale nel concetto di «sostenibilità», esprimono indispensabili sistemi di supporto etico per la vita sul pianeta, non solo verso gli esseri umani, ma anche rivolto a tutti i viventi e ai così detti non-viventi, in stretto e indispensabile collegamento con la vita umana.

L’applicazione e il rispetto di regole e norme fondate su valori perenni, riconosciuti in tutte le culture e le epoche storiche, risulta fondamentale nei processi di sostenibilità, per cui uno sviluppo economico compatibile diventa necessariamente rispettoso dell’equità sociale al nord come al sud di città, nazioni e di emisferi geografici del pianeta, nei confronti degli esseri umani e di tutti i viventi intra/intergenerazionali.

Le ultime due catastrofi ambientali, l’una dovuta alla vitalità del pianeta, quale l’eruzione del vulcano islandese, l’altra alla imprudente forma di sfruttamento delle risorse naturali, che ha provocato il drammatico sversamento di petrolio nelle acque dell’oceano, dovrebbero farci riflettere come l’uomo sia un essere tra i più fragili del pianeta e tuttavia come sia l’unico essere pensante, capace di recuperare un saggio rapporto con la natura.

La conoscenza dei documenti normativi per la legalità ambientale non risultano quindi una fredda forma di istruzione, ma acquistano senso e si colorano di sentimenti di cura, di partecipazione, di solidarietà tra gli uomini e tra essi e l’ambiente, per la tutela della vita, nell’impegno a collaborare attivamente per realizzare una sostenibilità ambientale nel presente e per un possibile futuro.

Il lavoro di approfondimento di tali tematiche ha sollecitato i nostri studenti all’analisi di alcune realtà locali, come lo stato di sostenibilità della città e della stessa facoltà in cui essi vivono. Questa esperienza di apprendimento informale e comunitario si spera resti nelle loro coscienze come un’esperienza da riproporre anche al di fuori del contesto universitario, nei gruppi di amici e nelle associazioni, quale impegno importante di sensibilizzazione a vantaggio del proprio futuro e di quello della società planetaria.