In Italia 113 Bandiere blu

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Ecco i criteri con cui la Fondazione valuta le spiagge. In Puglia, una regione con il turismo sempre con il segno più, indicate 8 località: Rodi Garganico, Polignano a Mare, Ostuni-Marina di Ostuni, Castro, Castellaneta, Ginosa-Marina di Ginosa, Salve

E anche quest’anno la Fee (Foundation for environment education) Italia, dopo un’attenta analisi preliminare dei questionari compilati dalle singole località balneari candidate, passa all’assegnazione delle bandiere blu «spiagge», su tutto il territorio nazionale: 113 in tutta Italia.

Sono 231 le spiagge doc per queste vacanze, 4 in più rispetto allo scorso anno, rappresentative di 117 comuni italiani e che corrispondono a circa il 10% delle spiagge premiate a livello internazionale. Nel capitolo approdi turistici i premiati sono 61. Non omogenea la distribuzione delle Bandiere Blu. In particolare, la Liguria, con 17 località, una in più dello scorso anno, guida la speciale classifica regionale. A pari merito con 16 località, seguono Marche e Toscana, che si distaccano dall’Abruzzo, 4° classificato con 13 bandiere. Stabile a quota 12 la Campania, che conferma le località della precedente edizione; molto bene la Puglia, ne guadagna una arrivando così ad eguagliare a quota 8 l’Emilia Romagna (dove sono riconfermate le stesse località dello scorso anno). Nessuna novità per il Veneto (6), mentre il Lazio arriva a quota 5, superando così la Sicilia e la Calabria che sono stabili a 4; il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna riconfermano le 2 dell’anno scorso, e vengono raggiunte dal Piemonte, che giunge a quota 2 bandiere (per i laghi); per finire con Molise e Basilicata, con una sola Bandiera Blu.

Ma come si articola l’iter di aggiudicazione dell’onorificenza e soprattutto chi decide le assegnazioni?

La giuria nazionale o commissione tecnica giudicante, composta da esperti in tematiche ambientali, è costituita da rappresentanti di istituzioni pubbliche quali, Presidenza del consiglio, direzione generale turismo, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, direzione pesca, Ministero della salute, direzione generale della prevenzione sanitaria, coordinamento assessorati al turismo delle regioni, Comando dei carabinieri per la tutela dell’ambiente, Comando generale delle capitanerie di porto, Ispra, Enea ed organismi privati quali, Consorzio obbligatorio batterie esauste (CoBat), Federazione italiana nuoto – sezione salvamento, Federazione italiana imprese balneari, Confesercenti e Sindacato italiano balneari, Confcommercio.

La Bandiera Blu ha valore solo per l’anno nel quale viene assegnata ma il titolo potrebbe essere rimosso in qualsiasi momento se dovessero concretizzarsi i presupposti per la realizzazione di tale provvedimento; questo perché, una spiaggia omaggiata da una così importante onorificenza, deve rispondere, per tutto l’anno e ci si augura anche per un tempo maggiore, a tutti i requisiti di qualità indicati al momento dell’assegnazione. Questi requisiti severi spaziano in vari campi, quali:

– L’educazione e l’informazione ambientale. Difatti, non meno di cinque attività di educazione ambientale devono essere offerte ogni anno e l’informazione deve riguardare gli ecosistemi costieri, le aree naturali e sensibili, la qualità delle acque e le tecniche di buona condotta all’interno dell’area in oggetto;

– La qualità delle acque. La conformità con i valori previsti dalla direttiva sulle acque di balneazione, relativamente ai coliformi totali, ai coliformi fecali e agli streptococchi, nonché, dalle direttive sul trattamento delle acque reflue e sulla qualità delle acque di scarico deve essere in continuo verificata;

– La gestione ambientale. La spiaggia e l’area circostante devono trovarsi nelle condizioni di massimo rispetto dei piani regolatori e della legislazione ambientale; la stessa deve essere pulita e i cestini per i rifiuti devono essere disponibili in numero sufficiente; deve essere fatto rispettare il divieto di campeggio, di circolazione di autoveicoli o motoveicoli e deve essere proibito ogni tipo di discarica;

– I servizi e la sicurezza. Deve essere disponibile un numero adeguato di personale, servizi e attrezzature di salvataggio e la gestione delle diverse attività deve essere gestita in modo da prevenire conflitti e incidenti. Inoltre, i piani di emergenza per i casi di inquinamento o rischio per la sicurezza ambientale devono essere predisposti e ben chiari al personale coinvolto nelle consuete lavorazioni di gestione dei luoghi.

Per la Puglia, una delle regioni più gettonate per il mare e che vede un trend turistico semprein crescita, ha avuto assegnate 8 località (partendo da Nord: Rodi Garganico, Polignano a Mare, Ostuni-Marina di Ostuni, Castro, Castellaneta, Ginosa-Marina di Ginosa, Salve) che hanno raggiunto questo traguardo e sperare che questo sia solo il primo passo a cui faccia seguito un lungo elenco di eventi che evidenzino orientamenti delle scelte nel segno della sostenibilità e del rispetto ambientale.