Chi vive in zone ad alti livelli di inquinamento atmosferico è più a rischio di altri a contrarre la malattia. Sotto accusa gli ossidi di azoto che provengono dalla combustione ad alta temperatura dei combustibili fossili
La popolazione che vive in aree urbane con alti livello di inquinamento atmosferico sono soggette a maggior rischio di contrarre il diabete. È la conclusione di una ricerca epidemiologica condotta in Danimarca su 57mila abitanti tenuti sotto osservazione per un periodo di circa 10 anni e pubblicata sulla rivista medica on-line «Diabetes Care».
Il motivo dell’insorgenza di tale maggior rischio è causato, secondo la ricerca, dagli ossidi di azoto che provengono dalla combustione ad alta temperatura dei combustibili fossili (quindi soprattutto dal traffico veicolare) e che hanno la più alta correlazione statistica tra insorgenza del diabete, concentrazioni in aria di inquinanti e tempi di esposizione all’inquinamento.
Le persone più a rischio sono i non-fumatori (12% in più di rischio) e quelli che conducono vita attiva e sportiva o comunque uno stile di vita salutare (10% in più di rischio). Per gli altri non si osservano variazioni significative di rischio.