Spending review – Risparmi per oltre 100 milioni se si rispettasse l’ambiente

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«Purtroppo, a causa delle inadempienze dell’Italia, i cittadini saranno presto chiamati a pagare un minimo di 107 milioni di euro per i procedimenti che sono giunti ormai alla fase conclusiva, a cui si aggiungerebbero fino a 652.000 euro al giorno di penale se il nostro Paese non si adeguerà al più presto alle direttive europee»

«Enormi sprechi di denaro pubblico derivanti dal pagamento imminente di milioni di euro per le procedure di infrazione inviateci dall’Europa e che gravano sul nostro Paese in tema animalista ed ambientalista». Questa è la segnalazione che l’Enpa ha inviato al Governo sulla spending review.

«Purtroppo, a causa delle inadempienze dell’Italia, i cittadini saranno presto chiamati a pagare un minimo di 107 milioni di euro per i procedimenti che sono giunti ormai alla fase conclusiva (art. 260 TFUE), a cui si aggiungerebbero fino a 652.000 euro al giorno di penale se il nostro Paese non si adeguerà al più presto alle direttive europee».

È interessante sottolineare come otto di queste procedure riguardano violazioni di carattere ambientale: in particolare, tre di queste hanno ad oggetto gli abusi commessi sulla caccia in deroga e la cattiva attuazione della direttiva riguardante la conservazione degli uccelli selvatici.

Tuttavia, secondo la Protezione animali, il problema è ancora più grave. «Oltre alle 11 procedure d’infrazione giunte alla fase conclusiva, ve ne sono addirittura altre 116 in fase iniziale, su cui dunque si può intervenire – prosegue l’Enpa -. È triste considerare che ben 28 di queste riguardano proprio gli abusi commessi a danno del patrimonio naturale. La situazione è veramente inaccettabile: se non si corre da subito ai ripari, in futuro tutti gli italiani potrebbero pagare svariati miliardi di euro».

Su questa materia, l’Enpa lancia un appello al Governo per chiedere un maggior rigore, a partire da quanto accade in Parlamento. «Vi sono stati continui e ripetuti tentativi di inserire delle modifiche peggiorative alle leggi nazionali, soprattutto in materia ambientale, con il pretesto di adeguarle a direttive europee, ritenute da qualche lobby scomode in quanto restrittive – conclude la Protezione animali -. Il Governo deve vigilare ed intervenire, con i ministeri e con gli strumenti a sua disposizione, anche nei confronti di quelle regioni che emanano norme contrarie ai principi dell’Europa e che con il loro comportamento hanno causato l’apertura di procedure d’infrazione. Solo in questo modo si potranno risparmiare milioni, anzi, miliardi di euro».

(Fonte Enpa)