Ora il Sistri parte… ma solo per rifiuti pericolosi

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L’inizio dal 1° ottobre approvato insieme ad altri provvedimenti nel Consiglio dei Ministri del 26 agosto. Pronte le semplificazioni per produttori e trasportatori. Secondo il Governo le semplificazioni introdotte nel settore, soprattutto privato, di raccolta e trasporto dei rifiuti sono finalizzate anche ad assicurare la riduzione dei costi di esercizio del sistema, riduzione dei costi che nessuno ha spiegato in quanto tempo e in che ordine potrebbero interessare direttamente o indirettamente i bilanci familiari dei cittadini

Durante il 21° Consiglio dei Ministri del primo Governo Enrico Letta svoltosi il 26 agosto in circa due ore è stato discusso e approvato, su proposta del presidente del Consiglio e del Ministro per la pubblica amministrazione e semplificazione, Gianpiero D’Alia, il decreto Legge recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. Come molti decreti Legge, che devono essere convertiti in Legge entro 60 dal Parlamento, pena la decadenza, il titolo è semplificativo e non esaustivo rispetto al loro contenuto. Ai vari punti di razionalizzazione della spesa pubblica come lo stop all’acquisto di auto blu fino al 31 dicembre 2015 e le ulteriori riduzioni delle spese per consulenze, si aggiungono il contrasto al fenomeno del precariato, l’accesso e la mobilità lavorativa nella Pubblica amministrazione, la trasparenza, l’anticorruzione e valutazione performance.
Alcune importanti novità sono state introdotte nel settore privato del trasporto dei rifiuti, infatti, il decreto Legge approvato, all’articolo 11, ha introdotto anche le semplificazioni sul controllo della tracciabilità dei rifiuti introdotta dall’art. 188-ter, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Con l’entrata in vigore del decreto Legge saranno tenuti ad aderire al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), solo i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori. In questa maniera il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) sarà molto più semplice e riguarderà principalmente i rifiuti pericolosi indipendentemente dal numero di dipendenti. I produttori e i gestori dei rifiuti diversi da quelli sopra indicati possono aderire al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) su base volontaria.
Per gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori, il termine iniziale di operatività del Sistri è fissato al 1° ottobre 2013. Per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, nonché per i comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della regione Campania il termine iniziale di operatività è fissato al 3 marzo 2014, tale data può essere differita, per non oltre sei mesi, con decreto del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare se ciò si renda necessario al fine di rendere operative le semplificazioni introdotte.
Il decreto crea la possibilità di nuove semplificazioni per il futuro prevedendo che sempre con decreto del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare si proceda periodicamente, sulla base dell’evoluzione tecnologica e comunque nel rispetto della disciplina comunitaria, alla semplificazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, anche alla luce delle proposte delle associazioni rappresentative degli utenti, in altre parole delle risultanze delle rilevazioni di soddisfazione dell’utenza.
Secondo il Governo le semplificazioni introdotte nel settore, soprattutto privato, di raccolta e trasporto dei rifiuti sono finalizzate anche ad assicurare la riduzione dei costi di esercizio del sistema, riduzione dei costi che nessuno ha spiegato in quanto tempo e in che ordine potrebbero interessare direttamente o indirettamente i bilanci familiari dei cittadini.