Il nuovo ordine mondiale… e la disfatta della cultura ambientale

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Amazzonia3
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Ma i problemi ci sono e incombono come una spada di Damocle sulla vivibilità quotidiana e sulla sua deprimente qualità. Sono le emergenze di cui si fa portavoce solo qualche sparuta voce predicante nel deserto. Anche a sinistra, area politica nella quale si credeva e si ritiene che maggiore sia e debba essere l’impegno

[Aggiornamento degli interventi in ordine di tempo] – Ugo Leone  – Walter Ganapini – Massimo Scalia – Alessandro Martelli – Giuseppe Quartieri

Perché iniziamo questo dibattito on line. L’accelerazione della globalizzazione, grazie alla velocità con cui i mezzi di comunicazione e i trasporti si sono realizzati, ha acuito quei fenomeni antichi e insiti nell’organizzazione della nostra società, indipendentemente dalle opzioni politiche che governano gli Stati. Si tratta del capitale finanziario e del commercio.
I partiti che si strutturarono solo ai primi del Novecento, erano movimenti sin dalla metà dell’Ottocento, l’obiettivo era un riequilibrio delle ricchezze. Le pulsioni per riunire i proletari contro i liberisti erano fortissime. Il resto è storia a noi vicina, che ha portato con le varie guerre a ridisegnare gli Stati. Un fenomeno che tutt’ora continua.
La differenza sostanziale fra l’evoluzione storica e i nostri giorni sta nel fatto che mentre prima si inseguiva un riequilibrio economico fra le varie classi per soddisfare i bisogni primari, ora, ammesso che si possa raggiungere con una serie di riforme questo riequilibrio, esiste un ostacolo «democratico» che è l’ambiente perché colpisce tutti.
La tensione esistente a tutti i livelli è fra il recupero dell’ambiente (le cui cause della sua distruzione è cosa nota) e la creazione ex novo di un altro ambiente.
Questo dualismo è l’evoluzione storico-politica delle due anime dell’uomo. E non sappiamo se ciò avverrà sacrificando ancora i ceti meno abbienti regalandogli una parvenza di qualità della vita migliore.
La storia ci insegna la prudenza perché non possono essere previste tutte le variabili in gioco, e, al momento, internet rappresenta una variabile imprevedibile sia sotto il profilo della comunicazione con la sua enorme capacità di realizzare incontri, che ora sono solo un gioco come i flashmobbing o le «No Pants Subway Ride» (Giornate senza pantaloni), inventate a New York nel 2002 e giunte alla 13esima edizione; sia sotto il profilo della produzione, con le stampanti tridimensionali, che bypassano industrie e negozi e gli interessati sono collegati in rete per la produzione dei «manufatti», i cosiddetti makers.
La capacità di adattarsi dei giovani, di vivere con poche risorse né di inseguire «sistemazioni» sociali definitive, di tenere nel massimo conto la qualità della vita e il tendere ad un equilibrio sociale senza stress, fatto di molto tempo libero… rappresentano elementi opposti a quelli che vorrebbero imporre le attuali organizzazioni delle società.
Anche queste tendenze iniziarono a metà del secolo scorso ed ora assistiamo allo sgretolarsi dei sistemi partitici così come li abbiamo conosciuti ed alla nascita di movimenti e tensioni del tutto nuove anche se ne comprendiamo l’origine (i vari no-Tav, no-Tap, movimenti per l’acqua, antinuclearisti, le varie madri della Terra dei fuochi, il caso Ilva, ecc.).
Lo stesso Movimento 5 stelle, anche lui partito da motivazioni ambientali, entrando in Parlamento ha fatto un notevole salto, ma il suo percorso non è ancora chiaro.
Per meglio ragionare e conoscere questa realtà abbiamo avviato una serie di interventi ed interviste allo scopo di capire quale direzione stia prendendo la nostra società, senza perdere di vista l’opzione ambiente che per noi resta uno snodo centrale per uno stabile sviluppo.
Il primo contributo viene dal prof. Ugo Leone, già professore ordinario di Politica dell’ambiente presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Napoli «Federico II», presidente uscente del Parco nazionale del Vesuvio, collaboratore di varie testate compresa la nostra, sin dai primi numeri, ed autore di vari testi su tematiche ambientali.