L’eolico coprirà il 31% della domanda elettrica al 2030?

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Nel 2014, l’Unione europea ha stabilito un obiettivo vincolante al 2030 di almeno il 27% di energie rinnovabili nel consumo finale di energia. Secondo la Commissione europea, una percentuale pari al 27% di energie rinnovabili nel consumo energetico finale si traduce in 46%-49% di energia elettrica generata da fonti rinnovabili

L’European wind energy association (Ewea) ha stimato che quasi un quarto del fabbisogno di energia europeo al 2030 potrebbe essere coperto dall’eolico. E in questa previsione ritroviamo anche un’Italia che vedrebbe un notevole incremento di energia prodotta dal vento.
Ma cosa si intende per eolico?
Bene, l’eolico è una fonte rinnovabile di energia che grazie a importanti tassi di crescita annui e ai sempre maggiori investimenti nel settore, rappresenta, ad oggi, la tecnologia traino per l’intero settore delle energie rinnovabili.
L’energia eolica è la conversione dell’energia del vento in una forma utilizzabile di energia; è un’energia abbondante, rinnovabile e a sostegno dell’economia verde, inoltre è ampiamente distribuita, pulita e non produce emissioni di gas serra durante il funzionamento richiedendo una superficie di terra non eccessivamente elevata per l’installazione degli impianti.
Ora, nel 2014, l’Unione europea ha stabilito un obiettivo vincolante al 2030 di almeno il 27% di energie rinnovabili nel consumo finale di energia. Secondo la Commissione europea, una percentuale pari al 27% di energie rinnovabili nel consumo energetico finale si traduce in 46%-49% di energia elettrica generata da fonti rinnovabili.
L’energia eolica è, in questa previsione, certamente una fonte di energia importante e che si stima possa, da sola, sviluppare almeno il 21% di elettricità.
Ma in questo contesto favorevole, persiste una diffusa incertezza legata alla governance di settore e alle modalità di ripartizione degli impianti eolici negli Stati membri.
Con la pubblicazione del rapporto «Wind energy scenarios for 2030», l’Ewea propone la versione aggiornata di come il vento può contribuire al raggiungimento degli impegni presi dall’Ue al 2030.
Il rapporto contiene tre differenti tipi di scenari, elaborati in base alla ridotta, piena o incrementata attuazione delle misure adottate dall’Ue in materia di energia.
In Europa, lo «scenario medio», considerando una piena attuazione da parte dei Paesi membri delle misure adottate dall’Europa, prevede 320 GW di capacità installata al 2030 e di questi 254 GW di eolico on-shore e 66 GW di eolico off-shore. Più del doppio della capacità installata nel 2014 (129 GW).
In questo scenario stima, inoltre, che l’eolico produrrà 778 TWh di elettricità, pari al 24,4% del fabbisogno di energia elettrica dell’intera Ue; l’industria dell’energia eolica creerà oltre 334.000 posti di lavoro tra diretto e indotto, con investimenti pari a 474 miliardi di euro; 436 milioni saranno le tonnellate di CO2 evitata; 91.000 turbine eoliche collegate in rete.
Lo scenario di profilo più basso, considerando una scarsa attuazione delle misure adottate, prevede solo 251 GW di potenza installata al 2030, in grado di soddisfare il 19% del fabbisogno di energia elettrica dell’Ue. In questo caso, i posti di lavoro scenderebbero a 307.000 e gli investimenti a 367 miliardi, con 339 Mt di emissioni di CO2 evitate e 76.000 turbine eoliche installate.
Lo scenario di profilo più alto, che considera un incremento delle misure a favore del settore, stima 392 GW installati nel 2030, il 23% in più rispetto allo scenario più riduttivo. Tale potenza installata potrà soddisfare il 31% della domanda di elettricità, produrre 366.000 posti di lavoro, 591 miliardi di euro di investimenti e evitare l’emissione di 554 milioni di tonnellate di CO2. Le turbine installate sarebbero 114.000.
In Italia, al 2014, risultano installati 8.665 MW di eolico. Per il 2030, l’Ewea stima che ne saranno installati 10.768 MW, secondo lo scenario di più basso profilo, 13.600 MW secondo lo scenario medio, 17.268 MW, secondo lo scenario di alto profilo, il quale presume anche l’installazione di turbine off-shore.
In definitiva un’energia che per sua natura rispetta l’ambiente creando un impatto ambientale non paragonabile alle fonti energetiche tradizionali e livelli di inquinamento contenuti non consumando carburante e non emettendo inquinante atmosferico. Anche se studi hanno rilevato un aumento della mortalità di uccelli e pipistrelli per via delle turbine eoliche un’oculata scelta del loro posizionamento può mitigare il numero dei decessi della fauna selvatica come anche evitare effetti negativi dovuti al rumore sviluppato dagli impianti.