Si fa molto per affrontare il cambiamento climatico, ma sono necessarie molte più azioni prima del 2020
La Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici (Cop24) è ripresa ieri con il Segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), Patricia Espinosa, e altri alti funzionari delle Nazioni Unite che si appellano con passione ai governi per portare a termine il lavoro che hanno organizzato e concludere la conferenza con un risultato forte ed efficace.
L’obiettivo principale della Conferenza è finalizzare gli orientamenti di attuazione dell’Accordo di Parigi. «Rimangono molte divisioni politiche. Molte questioni devono ancora essere superate. Ma credo che sia alla nostra portata finire il lavoro. Completiamo il programma di lavoro sull’Accordo di Parigi e, così facendo, liberiamo immediatamente il potere dell’Accordo stesso», questo quanto ha detto in conferenza stampa Espinosa.
Sempre ieri la riunione sullo stocktake pre-2020 ha offerto ai ministri e alle parti una preziosa opportunità per valutare lo spettro delle azioni per il clima in tutto il mondo nel periodo precedente al 2020. I ministri hanno evidenziato sia i successi sia le lacune restanti nell’azione per il clima. Quello che si è evidenziato è che nonostante molte attività e progetti funzionino bene la mitigazione e l’adattamento non si verificano alla scala e alla velocità necessarie. Una visione strategica a lungo termine che si rivolge a tutti i settori economici può essere molto utile a questo riguardo. La conclusione a cui si è giunti è stata che, mentre si fa molto per affrontare il cambiamento climatico, sono necessarie molte più azioni prima del 2020.
Elsa Sciancalepore