La balena dell’Eocene che mangiava i suoi simili

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Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica «Plos One» afferma che, dal contenuto dei fossili rinvenuti in Egitto anni prima, l’esemplare Basilosauro isis fosse il predatore dominante marino durante il periodo della sua esistenza

Un gruppo di ricercatori ha recentemente pubblicato uno studio su «Plos One», sui resti rinvenuti all’interno dello stomaco di una balena Basilosauro isis, ritrovata durante scavi nel sito di Wadi Al Hitan, la cosiddetta Valle delle balene, vicino al Cairo, nel 2010.

Un tempo, infatti, questo sito era un mare poco profondo dove tutt’oggi è facile rinvenire numerosi fossili marini. Durante gli scavi di questo esemplare, gli studiosi hanno anche scoperto resti di squali, pesci e, più numerose, ossa di Dorudon atrox, una specie più piccola di balena antica.

Wadi Al-Hitan, il luogo del ritrovamento

La Basilosauro isis, caratterizzata da 44 denti seghettati, visse tra i 35 milioni e i 40 milioni di anni fa e misurava tra 15 e 18 metri di lunghezza. I parenti stretti di questa balena dentata sono stati precedentemente trovati fossilizzati con resti di pesci e squali nelle zone addominali, suggerendo che le balene cacciavano o scavavano.

Mentre i denti frastagliati del cetaceo preistorico lo contrassegnano chiaramente come un predatore, inizialmente si pensava che la sua dieta fosse confinata ai vari pesci di grandi dimensioni con cui condivideva gli oceani caldi dell’Eocene. Tuttavia, le nuove analisi delle ossa trovate nella Valle delle balene ha confermato che anche il Basilosauro isis era bersaglio di prede molto più grandi, comprese altre balene.

Quando i paleontologi hanno dissotterrato l’esemplare lungo 15 metri nel 2010, hanno scoperto che le costole della creatura e le vertebre apparentemente senza fine erano intervallate da altre ossa. Gli scheletri erano raggruppati all’interno della cavità corporea del Basilosauro, suggerendo che erano stati la sua preda.

Inoltre, gli studiosi hanno ritrovato segni dei morsi sulle ossa concentrati sui teschi, suggerendo che l’enorme balena aveva provocato il colpo mortale invece di limitarsi a scavare i loro resti.

Secondo lo studio, pubblicato lo scorso 9 gennaio da un gruppo di ricercatori del Museo di storia naturale di Berlino, questo prova che il Basilosauro fosse un predatore dominante, equivalente alla più moderna orca.

Mentre le balene assassine raggiungono solo circa la metà della lunghezza del Basilosauro isis, anche loro sono note per mangiare altre balene, spesso lavorando in gruppi per catturare specie molto più grandi come i capodogli.

Cristina Di Leva