Api, una giornata per il nostro futuro

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Le api (come e più di altri impollinatori) sono importanti innanzi tutto perché, trasportando il polline da un fiore a un altro, consentono la produzione di frutti e semi di qualità e di varietà, in abbondanza e assicurano la sicurezza alimentare e la nutrizione umana e non-umana

Il 20 maggio è stato dichiarato dalle Nazioni Unite la giornata mondiale dell’ape per sensibilizzare cittadini e decisori politici sull’importanza di questo insetto straordinario, tra i più laboriosi e utili al pianeta, con il quale l’uomo ha stabilito un connubio che risale all’epoca preistorica, anche precedente all’invenzione dell’agricoltura.

Le api (come e più di altri impollinatori, quali farfalle, coccinelle, varie specie di insetti, ragni, rettili, uccelli, anche mammiferi) sono importanti innanzi tutto perché, trasportando il polline da un fiore a un altro, consentono la produzione di frutti e semi di qualità e di varietà, in abbondanza e assicurano la sicurezza alimentare e la nutrizione umana e non-umana. Questo servizio che gli impollinatori svolgono in natura è fondamentale. Senza di esso non avrebbe la riproduzione dell’80% delle piante selvatiche provviste di fiore. Si tratta di piante fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi, la conservazione delle specie e degli habitat e in generale per la diversità biologica. Inoltre, il 75% delle principali colture agrarie tra cui annoveriamo cereali, frutta, verdura, combustibili, cotone, lino e materiali da costruzione beneficia dell’impollinazione.

Gli ecologi hanno stimato un valore economico per questo servizio compreso tra 235 e 577 miliardi di dollari.

Tra tutti gli impollinatori, le specie del genere Apis sono le più numerose, con 20.000 specie presenti in tutto il mondo. Tra tutte, la più conosciuta è l’ape domestica, nome scientifico Apis mellifera, conosciuta nel mondo come ape italica. Il valore di questa specie, originaria dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, nelle stesse aree che hanno visto sorgere le civiltà antiche, è legato oltre che al servizio d’impollinazione anche alla produzione di miele, cera, propoli e pappa reale.

 

Per dare un’idea dell’importanza socioeconomica della produzione di miele, è utile ricordare che in tutta l’Unione europea ci sono almeno 600.000 apicoltori, che gestiscono 17 milioni di alveari e producono circa 250.000 tonnellate di miele l’anno. In tutta l’Unione europea, Regno Unito compreso, 17 milioni di alveari e 600.000 apicoltori producono ogni anno circa 250.000 tonnellate di miele.

 

Da qualche anno a questa parte abbiamo un problema grave e serio. Una specie su dieci di api e farfalle europee è minacciata di estinzione e una specie su tre vede la propria popolazione in declino. Secondo una rete di ricerca internazionale, coordinata dall’Istituto di apicoltura dell’Università di Berna, la morte in massa di api in Europa è un problema grave e in aumento di anno in anno. I dati disponibili evidenziano infatti un aumento dal 5% – 10% al 25% – 40% nelle morti invernali delle api e crescenti morie durante il periodo primavera-estate. Il declino degli impollinatori è associato a una serie di fattori che spesso agiscono in sinergia tra loro: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento da agenti fisici e chimici, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive.

Il declino degli impollinatori è associato a una serie di fattori che spesso agiscono in sinergia tra loro: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento da agenti fisici e chimici, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni. La gravità della situazione è testimoniata da una serie innumerevole di studi e ricerche, incluso un recente rapporto ad hoc dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services, la massima autorità scientifica mondiale in tema di biodiversità, e da una serie di misure a tutela degli impollinatori assunte nel contesto delle politiche, nazionali e comunitarie, nei settori dell’agricoltura, dell’ambiente, della salute, della ricerca e dell’innovazione.

In occasione di questa Giornata mondiale delle Api, l’Ispra ha realizzato il Quaderno «Il declino delle api e degli altri impollinatori. Le risposte alle domande più frequenti». Nel Quaderno vengono forniti alcuni importanti concetti, dati e informazioni sul tema degli impollinatori e del loro declino e delle politiche e misure in atto finora e di quelle che potranno e dovranno essere messe in atto per contrastare questo grave fenomeno.

Inoltre è disponibile il video di una tavola rotonda dove esperti del settore si sono confrontati sull’importanza degli impollinatori per l’uomo e la loro grande intelligenza sociale.

 

Lorenzo Ciccarese, Roberto Daffinà, Valerio Silli