La Commissione europea ha emanato, alcuni mesi addietro, una comunicazione sulla «Strategia tematica sull’inquinamento dell’aria», un programma sulle azioni da intraprendere per migliorare la qualità dell’aria
Il programma stabilisce, partendo dalla situazione attuale, i parametri da raggiungere per avere l’aria più pulita, per
evitare fenomeni come le piogge acide e l’elevato tasso di ozono nell’aria che si stanno diffondendo in tutto il territorio dell’Unione.
Anche se grazie alle continue ricerche ed innovazioni tecnologiche, la situazione è migliorata, il sesto programma di protezione per l’ambiente pone come obbiettivo primario
il raggiungimento di soglie di inquinamento atmosferico intorno allo zero.
Questo programma pone degli obbiettivi da raggiungere
entro il 2020 che si articolano su due assi principali: il miglioramento della legislazione comunitaria esistente e l’integrazione del problema dell’inquinamento atmosferico con le altre politiche comunitarie.
Per miglioramento della legislazione comunitaria si intende un’azione che miri a semplificare e aggiornare tali norme allo scopo di abbattere i costi amministrativi e di venireincontro alle difficoltà che gli stati membri incontrano nel metterle in atto. La strategia propone di riunire in un testo unico la direttiva quadro, le tre direttive derivate e la decisione sullo scambio di informazioni del 27 Gennaio 1997. Inoltre essa propone di modernizzare la comunicazione dei dati e migliorare i sistemi di monitoraggio in particolare estendendo quello relativo ai livelli del Pm2,5 nelle aree urbane.
La proposta di direttiva è stata pubblicata assieme alla strategia il 21 Settembre 2005 ed è ancora in corso di approvazione.
Aggiornare e migliorare la legislazione però non basta, occorre anche fare in modo che le politiche per ridurre l’inquinamento atmosferico siano coordinate con le altre politiche come quelle agricole, energetiche e dei trasporti.
Per quanto riguarda l’energia l’Ue si è fissata l’obbiettivo di produrre entro il 2010 il 12% dell’energia e il 21% dell’elettricità da fonti rinnovabili in modo da ridurre le emissioni dannose. Si è inoltre posta degli obbiettivi sulla produzione energetica da biocombustibili e ha predisposto misure di sicurezza per il nucleare. Sono state messe in atto misure per ridurre la domanda di energia.
Sul versante dei trasporti si cercherà di ridurrele emissioni sia delle autovetture che dei veicoli pesanti, un miglioramento
delle omologazioni dei veicoli e delle misure che impongono delle tariffe differenziate sui vicoli vecchi.
In materia di politiche agricole i problemi principali provengono dalle emissioni di ammoniaca e di azoto derivanti dai fertilizzanti e dall’allevamento.
Per contrastare il problema azoto ed altri come quello dei nitrati nell’acqua, la Commissione si attiveràcon una politica coerente e integrata. Per far fronte ai problemi derivanti
dalle emissioni di ammoniaca si pensa che la riforma della politica agricola dovrebbe essere efficace Per adeguarsi ai limiti fissati sarà però necessario l’intervento degli stati membri i quali dovranno predisporre dei piani nazionali. Inoltre la Commissione invita gli stati ad attuare i provvedimenti per l’ammodernamento delle aziende agricole, il rispetto degli standard e misure agroambientali come previsto dall’attuale regolamento e dalle proposte sullo sviluppo rurale.
(Fonte Arpat)
(23 Agosto 2006)