Osservatori per gli incidenti stradali: dai dati alle azioni

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Il 12 e 13 ottobre 2006 si svolgerà ad Arezzo, presso il Centro Convegni Hotel Minerva, il II Workshop Nazionale
«Osservatori per gli incidenti stradali: dai dati alle azioni. Strumenti per le politiche di sicurezza» organizzato dalla Provincia di Arezzo, dall’Agenzia Regionale di Sanità Toscana, dal Centro «Francesco Redi», dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Scuola Internazionale Ambiente Salute e Sviluppo Sostenibile (Siass) della Toscana promossa da Arpat, Ars, Meyer e Isde

L’evento ha come obiettivi il confronto tra gli «osservatori» del fenomeno infortunistica stradale, sia a livello qualitativo che quantitativo, dai vari punti di vista in ordine alle azioni e alle politiche di intervento; la promozione dell’utilizzo dei dati ai fini decisionali per la riduzione degli incidenti stradali; l’individuazione e la valutazione delle buone pratiche in particolare su strategie di azione integrate tra enti e soggetti
diversi. L’iniziativa è rivolta a quanti lavorano nell’ambito della sicurezza stradale come regioni, province, comuni, dipartimenti della prevenzione, dipartimenti emergenza e urgenza, forze dell’ordine, scuole di diversi gradi, università,
istituti di ricerca, motorizzazione civile, associazioni, assicurazioni, autoscuole.
La sicurezza stradale rappresenta un tema di particolare rilievo per la salvaguardia della salute, ed è uno dei principali impatti su cui intervenire per garantire una mobilità sostenibile per la salute oltre che per l’ambiente.
In un articolo pubblicato dal Lancet e in una nuova pubblicazione dell’Oms Europa, gli esperti valutano l’entità dei traumi e lesioni da incidenti nella regione europea («Injuries and violence in Europe. Why they matter and what can be done».
Ogni anno, circa 800.000 persone muoiono a causa di incidenti
(8.3% di tutte le morti in Europa), una media di circa 2200 al giorno o 90 all’ora. Per ognuna di queste morti, si stima che 30 persone vengano ospedalizzate ed ulteriori 300 richiedano cure nelle unità di pronto soccorso. Tuttavia, due su tre di queste morti e la maggior parte delle lesioni non mortali potrebbero essere evitate. Se tutti i paesi della regione europea avessero lo stesso tasso di mortalità per incidenti del paese col tasso più basso, circa 500.000 vite potrebbero essere salvate ogni anno.
Sicurezza
Per prevenire gli incidenti esistono molte strategie vantaggiose
dal punto di vista costo-beneficio. Sempre sul tema l’Oms e la
World Bank hanno prodotto inoltre il «World report on road traffic injury prevention», www.who.int/violence_injury_prevention presentando una panoramica su intensità, fattori di rischio e impatto
degli incidenti stradali ma proponendo anche modalità di
prevenzione per una diminuzione di questi. Oltre 100 esperti, provenienti da tutto il mondo, hanno lavorato per produrre il rapporto.
Più della metà delle persone uccise in incidenti stradali sono giovani adulti tra i 15 e i 44 anni. Ma gli incidenti stradali e i feriti sono prevenibili e alcuni paesi hanno ottenuto notevoli riduzioni nell’incidenza e nell’impatto degli incidenti stradali attraverso alcuni provvedimenti legislativi come controlli della velocità e del consumo di alcolici, dell’utilizzo di cinture di sicurezza e di elmetti, strade e veicoli sicuri.
La prevenzione dagli incidenti stradali deve includere una vasta gamma di attività e il settore sanitario è un importante partner in questo processo. Arpat è coinvolta in progetti locali
volti a promuovere forme di mobilità sostenibile quali la riduzione dell’uso dell’auto per andare a scuole, e ed a tale fine è prioritario garantire la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti.
Ogni giorno infatti, centinaia di persone, uomini, donne e bambini, vengono uccisi e feriti sulle strade, mentre vanno a scuola o al lavoro, a piedi, in bicicletta o in moto, non facendo ritorno a casa o spendendo molto del loro tempo negli ospedali, a volte senza tornare in grado di badare a se stessi.

(Fonte: Arpat)
(04 Ottobre 2006)