Qualità dell’aria – Più chiarezza in Francia con l’indice Atmo

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È calcolato sulla base di 4 sostanze inquinanti le cui concentrazioni sono monitorate dalle centraline di rilevamento: il biossido di azoto, il biossido di zolfo, l’ozono e le particelle in sospensione considerato in un arco temporale e in una zona geografica specifica

In Francia, negli agglomerati di più di 100.000 abitanti, viene calcolato obbligatoriamente un indice sintetico della qualità dell’aria presso le varie Aasqa (Associazioni autorizzate di sorveglianza della qualita dell’aria) territorialmente competenti.
Le Aasqa sono strutture autorizzate dal ministero dell’Ecologia e dello sviluppo sostenibile, presenti in ogni regione francese per le misurazioni e lo studio dell’inquinamento atmosferico.
Fra le loro competenze c’è anche quella di rendere pubblici e ufficiali i dati riguardanti i controlli svolti sulla qualità dell’aria e dell’inquinamento in generale.
La particolarità di queste strutture risiede nel fatto che vedono la presenza di rappresentanti dello Stato (gli unici in grado di poter adottare misure per le emissioni inquinanti), di rappresentanti pubblici (portavoce dei bisogni dei cittadini), di rappresentanti delle industrie (che ricadono in quel territorio specifico) ed infine di esperti e persone competenti che si occupano della comunicazione delle informazioni per difendere gli interessi del grande pubblico.

L’indice in questione, che prende il nome di , è il frutto del decreto del ministero dell’Ecologia e dello sviluppo sostenibile francese del 22 Luglio 2004 relativo agli indici della qualità dell’aria e permette di ottenere informazioni sintetiche sull’inquinamento atmosferico urbano.
Ciò serve per illustrare in modo semplice e chiaro le informazioni riguardo la situazione della qualità dell’aria di una determinata zona geografica in un determinato momento temporale. Nei centri con meno di 100.000 abitanti, il nome dell’analogo indice calcolato e invece il Iqa (Indice di qualità dell’aria semplificata).

L’indice Atmo è calcolato sulla base di 4 sostanze inquinanti le cui concentrazioni sono monitorate dalle centraline di rilevamento: il biossido di azoto, il biossido di zolfo, l’ozono e le particelle in sospensione considerato in un arco temporale e in una zona geografica specifica.
Questo indice e uguale al sottoindice con il valore maggiore tra i quattro misurati per ogni zona geografica.
Permette inoltre di valutare giornalmente la qualità dell’aria con una scala parametrica qualitativa di colore, cifra e valutazione e cioè da Verde a Rosso, da 1 a 10 e da Molto negativo a Molto buono (1-2 Molto buono, 3-4 Buono, 5- Medio, 6-7 Mediocre, 8-9 Negativo, 10 Molto negativo).

È opportuno sottolineare che ad ogni sostanza presa in considerazione corrisponde un sotto-indice che non è altro che la media delle concentrazioni massime della sostanza in esame, ovviamente per l’arco temporale ed il luogo selezionato.
Con l’indice Atmo quindi è possibile tenere sotto controllo in modo continuativo la situazione dell’aria di una determinata zona geografica in uno specifico momento temporale per elaborarne la storia evolutiva della qualità. Di conseguenza questo favorisce una comunicazione più chiara e diretta con i cittadini che così ricevono informazioni facilmente comprensibili sulla situazione qualitativa dell’aria della zona che a loro interessa.

(Fonte Arpat)
(11 Aprile 2008)