Matteoli: Questo governo è antropocentrico…

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…e vuole l’uomo al centro dell’universo. Polemica sull’eolico: l’Italia va avanti la Germania ci sta ripensando

Questo governo ha una cultura antropocentrica e vuole l’uomo al centro dell’universo. . La questione ambientale è risolvibile con accordi internazionali. È quanto ha sostenuto, fra l’altro, il ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, che ha chiuso ad Otranto la manifestazione di Mediterre, la fiera dei parchi del Mediterraneo organizzata da Federparchi e regione Puglia.
«Quando mi sono insediato al ministero dell’Ambiente ho insistito molto per cambiare la cultura della gestione dei parchi. Prima di tutto desidero che le aree protette istituite non devono togliere la godibilità, e che i parchi non siano qualcosa di ingessato, ma fruibili da parte dei cittadini».
Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, intervenuto alla chiusura della manifestazione «Mediterre» ad Otranto. «I parchi – ha aggiunto – creano ricchezza, sfruttamento dal punto di vista economico, cercando di valorizzare quelle che sono le vocazioni del territorio. Un parco così gestito è amato dai cittadini. In passato abbiamo avuto qualche problema, perché il parco creava qualche difficoltà ad essere accettato dai cittadini stessi. Ora con una cultura del genere il parco è anche amato». «I presidenti dei parchi – ha ancora detto Matteoli – che hanno sposato questa nuova linea politica, stanno ottenendo risultati importanti. Quando sono andato in Parlamento ho indicato loro che questo governo ha una cultura antropocentrica. Questa cultura vuole l’uomo al centro dell’universo. Senza un accordo con gli enti locali le aree protette non decollano e non hanno possibilità di futuro. Bisogna che gli enti locali siano coinvolti. Ed è quello che stiamo facendo».
Nella giornata conclusiva di «Mediterre» è stato sottoscritto un accordo di cooperazione tra il parco nazionale del Gran Sasso ed il parco egiziano Wadì el Rajan, il primo in montagna, il secondo nel deserto nel quale ci sono 400 balene fossili ed una città «faraonica». In relazione all’accordo Matteoli ha osservato che «oggi la questione ambientale non è risolvibile paese per paese, ma soltanto con accordi internazionali. Anche con le aree protette ci vogliono accordi di questo tipo. Fare un accordo tra l’Italia e l’Egitto – ha concluso – ha un significato eccezionale anche rispetto ad altri accordi. Basti pensare alle millenarie cultura egiziana ed italiana che si incontrano».
(Fonte Ansa)
(25 Aprile 2004)