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Sistemi integrati di gestione nell’area di Petrignano. Nuovi modelli contro l’inquinamento da nitrati

L’area di Petrignano, inserita nel progetto Life Ambiente, costituisce una fondamentale risorsa idrica per l’Umbria, ed è zona di attività produttive prevalentemente agricole.
L’uso di concimi ha prodotto un alto grado di concentrazione di nitrati nel terreno così che le falde acquifere presentano oggi una quantità di nitrati superiore ai 50mg/l, limite per la potabilità previsto dalla normativa.

Il progetto life Petrignano promuove una metodologia integrata di gestione del territorio al fine di ottimizzare i sistemi produttivi agricoli e di ottenere il recupero qualitativo della falda acquifera.
Il progetto mira al coinvolgimento ed alla partecipazione di tutti i soggetti interessati (istituzioni regionali e locali, produttori, operatori economici, associazioni di categoria e settoriali).
Il progetto prevede la diffusione nell’area di misure agro-ambientali puntando, nel breve periodo (6-8 anni), a passare da un aspetto curativo (depurazione delle acque) ad uno preventivo con la promozione di sistemi e filiere agricole sostenibili e con ridotto impatto ambientale.
Il progetto infine punta al rafforzamento delle sinergie istituzionali regionali riunendo in un unico intervento i vari soggetti che operano nel settore e nel comprensorio in campo agricolo ed ambientale.
I campi dimostrativi nascono grazie alla collaborazione delle Associazioni e dei produttori locali che, spontaneamente, hanno aderito al progetto mettendo a disposizione appezzamenti di terreno e accettando l’uso di tecniche a basso impatto ambientale per la riduzione dei nitrati nel terreno.
La buona riuscita delle coltivazioni nelle unità dimostrative potrà divenire punto di partenza per l’introduzione su larga scala di una pianificazione aziendale che ottimizzi le tecniche agricole e le prospettive di mercato.
In questo disegno fondamentale sarà la valorizzazione di produzioni locali con marchio di prodotto a ridotto impatto ambientale.

Finalità
I modelli, definiti nell’ambito del progetto attraverso attività dimostrative di campo, potranno essere replicati, a livello locale ed internazionale, in contesti e problematiche simili.
II risultato generale previsto è la gestione sostenibile ed integrata dell’intera area entro cinque anni (2.400 ha) che consenta il recupero qualitativo della falda acquifera.

Gli impatti agro-ambientali che si intende conseguire sono:
? La diffusione di specifici piani di fertilizzazione e di sistemi di buona pratica agricola (500 ha in tre anni);
? La riconversione colturale verso modelli sostenibili di almeno il 25% della superficie agricola (circa 500 ha), entro il 3° anno;
? La riduzione del contenuto di nitrati in uscita dal sistema suolo del 30-50% entro cinque anni.

Fonte: Arpa Umbria