Le piante del Natale – Da amuleti a rispetto per la natura

456
Tempo di lettura: < 1 minuto
«Ogni pianta, ogni fiore, con la sua forma, con la struttura e i colori, tesse un discorso allusivo che ognuno saprà intendere se farà tacere il brusio inconsistente di chi scambia l’attualità con l’effimera cronaca; un discorso che potrà condurlo là dove tutto si placa in una contemplazione capace di rimuovere i fantasmi della psiche».
(Alfredo Cattabiani)

L’albero in particolare e il mondo vegetale in generale risultano importanti non solo per l’aspetto botanico, paesaggistico, ecologico ed economico, ma anche perché carichi di complesse simbologie. L’uomo, fin dai primordi, ha avvertito il profondo legame che lo unisce all’albero, all’abete

in particolare, ritenendolo «albero cosmico» per eccellenza nonché simbolo natalizio. L’abete addobbato e illuminato è chiamato a ricordare la nascita del Cristo, Albero della vita e Luce per l’umanità. L’uomo antico per esprimere le verità di ordine superiore, religioso e metafisico, ha usato il simbolo. Numerosi i simboli ispirati a «manifestazioni della natura» ritenute espressioni del Divino.
La pianta composta da una parte sotterranea e una parte aerea si è prestata facilmente a varie analogie in diverse tradizioni lontane nel tempo e nello spazio; ad essa sono legate idee di «conoscenza» e di immortalità o al contrario di forze mortali e disgregazione (non di rado il simbolo presenta un duplice aspetto positivo e negativo). Nella tradizione troviamo l’Albero del mondo, l’Albero della vita, l’Albero della morte, l’Albero benedetto, l’Albero della luce, l’Albero della scienza, l’Albero celeste, varie le rappresentazioni e innumerevoli i significati.

– Dall’abete al corbezzolo