Reggio Calabria – Monitoraggio del radon nelle scuole elementari

417
Tempo di lettura: 2 minuti

Il radon è un gas insapore, inodore e invisibile classificato dall’Oms nelle 95 sostanze cancerogene per l’uomo. L’indagine, della durata di un anno e mezzo, prevede l’installazione di appositi rilevatori, denominati «elettrete», i cui risultati saranno resi noti e pubblicati in un rapporto finale

E’ partita dalla scuola elementare «G. Carducci» di Reggio Calabria la prima campagna di monitoraggio della presenza di gas radon nelle scuole di primo grado della provincia reggina.
Il progetto, che prevede un progressivo controllo di tutti gli edifici scolastici di primo grado della provincia reggina, è curato dal Laboratorio Fisico Ambientale del Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Arpa Calabria. Il monitoraggio potrà essere progressivamente esteso ad altri edifici pubblici così come alle altre province calabresi.
Risultato della naturale radiazione proveniente dalla crosta terrestre, il radon è un gas insapore, inodore, invisibile, sette volte e mezzo più pesante dell’aria. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), ha classificato fin dal 1988 il radon nel Gruppo 1, nel quale sono elencate le 95 sostanze dichiarate cancerogene per l’uomo.
Nel dettaglio tecnico, l’indagine, che in questa prima fase interessa la provincia reggina per una durata complessiva di un anno e mezzo, prevede l’installazione di appositi rilevatori di radon, denominati «elettrete», nelle scuole elementari. L’elettrete, parte di un sistema chiamato «E-Perm», è un disco di teflon caricato elettricamente tramite uno speciale processo e montato su un supporto di plastica conduttiva che può essere avvitato in una camera. La superficie di questo rilevatore non deve mai essere toccata né con le dita né con nessun altro oggetto perché non sarebbe più adatto alla misura.
Il rilevatore, detto anche dosimetro, installato in ciascuna scuola, quindi, dovrà essere attivo per circa sei mesi, e solo dopo questo periodo i tecnici Arpacal potranno, sulla base delle informazioni raccolte, valutare se nel plesso scolastico è presente il gas radon. La perfetta riuscita del monitoraggio, fanno sapere dal laboratorio fisico ambientale reggino dell’Arpacal, dipende anche dalla collaborazione del personale docente e non docente delle scuole interessate dal controllo, affinché i dosimetri non siano toccati o spostati dal luogo ove sono stati installati.
I risultati del monitoraggio saranno periodicamente resi noti; a conclusione del progetto, infine, sarà pubblicato un rapporto finale.

(Fonte Arpa Calabria)