Il bilancio parziale dell’Associazione italiana familiari e vittime della caccia che chiede i dati ufficiali al Ministero
A fine stagione venatoria, oltre ai milioni di animali ammazzati per «divertimento», ai danni all’ecosistema e all’agricoltura creati dalle immissioni di animali «pronta caccia» (cinghiali compresi), al piombo e alla plastica dispersi nell’ambiente dai cacciatori, anche quest’anno sono decine i morti e i feriti umani dovuti all’attività venatoria e alle armi da caccia in generale.
L’Associazione italiana familiari e vittime della caccia, in collaborazione con altre associazioni che si occupano di questa materia seppur da altre angolazioni, ha raccolto informalmente i dati relativi ai cosiddetti «incidenti» avvenuti durante le battute e più in generale tutti quei fatti criminosi