Lavori in corso per la terza corsia autostradale

355
Tempo di lettura: 3 minuti

La realizzazione della terza corsia dell’autostrada A1 nell’area di Firenze si inserisce all’interno di un progetto generale di sistemazione della viabilità autostradale nel tratto appenninico che vede interventi (estesi sino a Bologna con il progetto
della Variante di Valico) di adeguamento dell’infrastruttura ai volumi di traffico presenti e futuri.
Il progetto prevede un tratto di ampliamento della sede attuale preponderante rispetto alle varianti di tracciatoche, infatti, vengono limitate a quei tratti nei quali la morfologia e le preesistenze rendono problematico l’ampliamento in sede.
Nella tabella (pagina precedente) si riassumono i dati tecnici e geometrici dell’infrastruttura, i cui cantieri sono divisi in vari lotti che interessano il territorio di diversi comuni dell’interland
fiorentino, con la realizzazione di opere importanti (gallerie, ponti, ecc.).
Arpat svolge su questi cantieri azioni di vigilanza e controllo per la verifica del rispetto delle normative ambientali e delle prescrizioni stabilite dal Ministero dell’Ambiente (Decreto n.3914 del 07/09/1999) in sede di Valutazione di Impatto Ambientale (Via). La competenza dell’ attività di controllo
è del Servizio Subprovinciale (Ssp) Arpat Mugello-Piana di Sesto per i lavori in svolgimento nel territorio dei comuni di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, e del Servizio Subprovinciale Arpat Firenze – SudEst (Fi-Se) per tutti gli altri.
Nei giorni scorsi, ad esempio due tecnici di prevenzione ambientale del Ssp Fi Se hanno effettuato una ispezione ai cantieri della tratta B, i cui lavori effettivi sono iniziati
nella primavera del 2006.
Si tratta di uno dei punti più complessi dell’opera in corso, che
prevede scavi, gallerie, la presenza di un campo base e di un impianto di betonaggio, ecc. nelle vicinanze di aree abitate e in zone di elevata qualità ambientale.
Il controllo ha permesso di verificare il rispetto delle normative ambientali, focalizzandosi in particolare su:
? Verifica che le lavorazioni non causino danni ambientali;
? Verifica dell’approvvigionamento idrico delle strutture cantieristiche;
? Controllo delle acque di scarico prodotte dai cantieri e dagli
impianti per la realizzazione delle opere;
? Campionamenti delle acque di scarico, che in parte confluiscono anche in corsi d’acqua superficiali, per la successiva verifica analitica da effettuare in laboratorio.
La verifica analitica ha per obiettivo di valutare le concentrazioni di solidi sospesi, pH, idrocarburi, metalli, quali possibili contaminanti dovuti all’impiego di materie prime e/o macchine e attrezzature di cantiere.
? Verifica della correttezza dello smaltimento dei rifiuti e delle
terre e rocce di scavo.
Le terre e rocce di scavo (sia quelle superficiali che quelle derivanti dallo scavo delle gallerie) sono soggette a periodici campionamenti (direttamente da parte dell’impresa realizzatrice dell’opera) per analizzarne la composizione, al fine di verificare che durante le lavorazioni non siano state
contaminate. Qualora siano contaminate devono essere smaltite come rifiuti speciali, altrimenti possono essere riutilizzate per la realizzazione ad esempio dei rilevati autostradali. In questo caso è previsto che in questa tratta
di autostrada le terre scavate siano interamente riutilizzate,
senza bisogno di ulteriori apporti per la realizzazione delle varie opere.
L’ispezione del 1° Marzo è partita dal cantiere della galleria «Le Romite», dove inizia la realizzazione della viabilità ordinaria (by-pass) collegata con il nuovo svincolo autostradale, che permetterà di superare l’abitato del Galluzzo, liberandolo dalla gran quantità di traffico che adesso lo attraversa. Successivamente i tecnici di prevenzione ambientale si sono recati presso il cantiere della Galleria di Poggio Secco, dove lo scavo è abbastanza avanzato (circa
460 metri in otto mesi di lavoro). Durante il sopralluogo è stata constatata l’incapacità dell’impianto di trattamento delle acque reflue a trattare tutta l’acqua prodotta dalle superfici scoperte e quella proveniente dalle opere in galleria; tale
situazione sembra da collegare, ad una «imprevista» venuta d’acqua in galleria.

La visita ispettiva ha poi interessato:
? l’impianto di betonaggio per la produzione del cemento necessario ai lavori dell’intera tratta;
? il cantiere all’imbocco nord della nuova Galleria del Melarancio (il cui scavo inizierà a maggio), che comprende un tratto in variante e prevede la realizzazione di tre corsie in direzione Sud, mentre le attuali 4 corsie rimarranno per il
traffico in direzione nord;
? il campo base che ospita 220 lavoratori, collocato nello stesso sito;
? il cantiere presso la nuova galleria artificiale di Casellina, realizzata per limitare i disagi agli abitanti, visto che l’autostrada attraversa una zona densamente popolata.
? il cantiere nella zona dove sarà realizzato il parcheggio scambiatore fra autostrada e capolinea della linea tranviaria n.1 (Vingone (Scandicci) – Firenze).
Al momento il sito funge da deposito temporaneo per le rocce e terre di scavo di tutta la tratta B. Questo è un esempio del lavoro di controllo normalmente svolto dai nostri operatori.
In altre occasioni, se necessario, sono state fatte specifiche ispezioni, a seguito di esposti da parte di cittadini, finalizzate alla effettuazione di fonometrie presso i recettori sensibili
per misurare il rumore prodotto dai cantieri, ed in seguito al riscontro di situazioni irregolari sono state proposte, ed in genere disposte dall’autorità competente (Comune)prescrizioni all’impresa che sta effettuando i lavori.