È in Puglia la più grande struttura alberghiera certificata

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«Il marchio Ecolabel, che il Grand Hotel Masseria Santa Lucia di Ostuni ha meritato ? dice l’assessore regionale all’Ambiente, Michele Losappio ? oltre a far sbocciare la speranza di un turismo sempre più sostenibile, indica come opportunità strategica quella di estendere il campo di applicazione dei sistemi di gestione ambientale all’intero comparto turistico, alimentando la convinzione che la sfida ambientale possa essere vinta assicurando la definizione di un quadro organico nel quale operare con criteri di massima efficienza e finalizzazione»

(Nostro servizio) Giunge al termine con l’ufficializzazione e la consegna della certificazione ambientale Ecolabel, il percorso virtuoso compiuto in questi mesi dal Grand Hotel Masseria Santa Lucia di Ostuni, in provincia di Brindisi.
Un risultato importante perché si tratta della prima struttura ricettiva della Puglia a raggiungere questo ambizioso traguardo, la più grande certificata in Italia e forse in Europa (132 camere e centro congressi fino a mille posti).
Il proprietario del Grand Hotel Masseria Santa Lucia, Antonio Calamo, ci racconta con entusiasmo questo percorso che ha compiuto nelle duplici vesti di corsista della Scuola Emas e di proprietario dell’albergo.
/> L’incontro con la scuola Emas, del tutto casuale, è servito da subito a stabilire una forte collaborazione fra la struttura formativa e l’albergo: lo stage di formazione per i corsisti è stato svolto proprio presso la Masseria Santa Lucia e ciò ha permesso di gettare le basi per una collaborazione proficua.
«Durante questi mesi ? racconta Calamo ? come proprietario e corsista, ho cominciato ad adeguare l’hotel man mano che venivano fuori le problematiche relative al risparmio energetico, alla riduzione dei consumi di acqua, alla gestione dei rifiuti, all’uso di prodotti chimici fino alla gestione del personale. A titolo esemplificativo sono state acquistate 500 lampadine a basso consumo, abbiamo inserito raccoglitori della raccolta differenziata in giare di terracotta perché si integrassero al meglio con la struttura alberghiera, abbiamo acquistato bicchieri lavabili in policarbonato al posto di quelli usa e getta».
Il «viaggio» verso l’ambita certificazione non è stato certo semplice: dopo un primo sopralluogo e la rilevazione di alcune non-conformità, altri interventi sono stati messi in atto fino all’ottenimento del decreto di approvazione del marchio.
Anche se le difficoltà sottolineate da Calamo sono soprattutto riferite alla grande mole di dati da reperire (autorizzazioni, contratti di manutenzione, aggiornamenti a norma sullo stato degli impianti, dati sui consumi energetici…).
Ma tutto ciò non è bastato a smorzare l’entusiasmo: «Il progetto ecolabel ? riferisce ? non è mai stato interrotto sulla base di un mio particolare entusiasmo personale e dello stimolo della scuola e di Gian Maria Gasperi, suo direttore, anche perché, da veri pionieri, abbiamo pensato che ne avremmo avuto un ritorno d’immagine, come sta accadendo oggi, del resto».
Quello raggiunto dalla Scuola Emas ed Ecolabel è, dunque, un risultato prestigioso che dimostra come sia possibile che alcuni processi formativi possano approdare a risultati concreti e tanto importanti per il territorio.
«La Scuola Emas per consulenti Ecolabel ? riferisce Gian Maria Gasperi ? ci ha consentito di dimostrare che tale percorso non solo è plausibile, ma che è anche in grado di produrre effetti tangibili».
In altri Paesi dell’Unione europea ci sono stati tentativi analoghi, ma quella della Puglia e, quindi, dell’Italia, resta una esperienza unica.
«I risultati ? continua Gasperi ? non sono ancora tali da poter avere una seppur auspicata diffusione a macchia d’olio: ciò fa pensare che sia necessario insistere con tali azioni tese a fornire alle strutture di ricettività turistica la possibilità di disporre di una gamma di