Molti studi scientifici ipotizzano che i cambiamenti climatici avranno effetti significativi sulla diffusione delle malattie infettive in Italia, soprattutto su quelle trasmesse da vettore, che sono ritenute più suscettibili all’aumento della temperatura media. Un recente studio dell’Apat e dell’Oms fa il punto su queste ricerche, con un occhio particolare all’Italia
Un compito importante della Sanità pubblica oggi è quello di occuparsi delle conseguenze che i cambiamenti climatici possono avere sulla salute umana e di mettere in atto interventi efficaci di mitigazione e di adattamento, volti a ridurre le cause ma anche a limitare gli impatti
È ben noto che i fattori climatici possono condizionare la comparsa o la ricomparsa di malattie infettive in determinate aree geografiche in interazione con altri fattori di carattere biologico, socio-economico, ecologico.
Il rapporto «Cambiamenti climatici ed eventi estremi: rischi per la salute in Italia», risultato di una collaborazione tra l’Apat (Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici) e il Centro Europeo per Salute e Ambiente dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), esamina, tra l’altro, i possibili effetti dei cambiamenti climatici sulla diffusione delle malattie infettive, soprattutto di quelle trasmesse