Parco d’Abruzzo – Altri due orsi uccisi e l’Ente Parco sapeva…

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La morte risale a venti giorni fa e gli ambientalisti avevano segnalato i bocconi avvelenati

Mentre ieri il presidente del parco d’Abruzzo rilasciava dichiarazioni costernato e preoccupato per gli attacchi al parco interpretando così l’uccisione di due orsi, le agenzie diffondono oggi la notizia del ritrovamento di altri due cuccioli di orsi morti. Il ritrovamento sarebbe avvenuto una ventina di giorni fa, ma la notizia non era stata divulgata dall’Ente Parco. Quindi ci troviamo di fronte a cinque orsi uccisi ai quali si aggiungono due lupi e una capretta usata come esca avvelenata.
Le associazioni ambientaliste avevano già segnalato la presenza di bocconi avvelenati oltre venti giorni fa, proprio quando sono morti i due cuccioli.
Anche il ritrovamento della carcassa dell’orso Bernardo, segnalata dal Parco come avvenuta venerdì scorso, risalirebbe invece a oltre dieci giorni fa e due giorni dopo fu scoperta l’orsa uccisa; sarebbe tempestiva, invece, la segnalazione del cucciolo trovato ieri.
E lasciano il tempo che trovano le dichiarazioni di Aldo Di Benedetto, Direttore del Parco, secondo cui i cuccioli «sono stati uccisi da un orso adulto che ha tentato di avvicinare la mamma». Perché prima non accadeva? perché sono saltati i territori all’interno del Parco? perché gli orsi vagano in cerca di polli? come sono fatte le esche olfattive per monitorarli?
E comunque perché i ritardi nella comunicazione e perché secretare queste notizie? Se lo chiede in un’interrogazione urgente, il presidente dei senatori di Alleanza nazionale, Altero Matteoli, che ha chiesto al ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, se risponde al vero la notizia della secretazione della morte di due orsi marsicani avvenuta circa venti giorni fa nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, cui si è aggiunta ieri quella di altri tre esemplari.
«La secretazione avrebbe potuto favorire ? dichiara Matteoli ? la prosecuzione di azioni criminali ai danni degli orsi nel Parco Nazionale d’Abruzzo. La morte di questi esemplari rappresenta una perdita gravissima per il prezioso patrimonio biologico della specie in via di estinzione e mina i programmi di tutela e conservazione dell’orso bruno marsicano del Parco Nazionale. Ho chiesto al ministro ? continua Matteoli ? quali iniziative intenda porre in essere per individuare i responsabili delle azioni criminose per evitare il ripetersi di episodi così gravi. Mi auguro – conclude ? di avere risposte immediate ed esaustive».
Belle parole, ma l’originalità della richiesta è che viene proprio dall’ex ministro che con il commissariamento del Parco e la valanga di accuse che hanno sepolto l’ex Direttore Franco Tassi, ha interrotto la buona gestione del Parco così come dimostrano tutti gli eventi successivi.
Né l’attuale Ministro, di fronte alla caduta di tutte le accuse, poiché Tassi esce vincente da tutti i processi, ha sentito il bisogno di un benché minimo segno di ravvedimento e di inversione di marcia.
Per i Parchi il problema resta e si allarga e sarà sempre più un dirupo se la parola non passa alla competenza e se si continuano ad eludere i problemi gestionali rincorrendo solo la cronaca. (I. L.)
(03 Ottobre 2007)