Ecco perché il nucleare non serve all’Italia

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Farà una mappatura del cielo nella componente di radiazione gamma, ma il satellite seguirà anche le tracce lasciate dalla materia oscura nell’alone della Via Lattea. Il contributo dell’Infn e del Dipartimento interateneo di Fisica di Bari. È possibile seguire la diretta video

Da Cape Canaveral (Florida) sta per essere lanciato il satellite Glast, il più grande strumento di ricerca sui raggi gamma.
Il nuovo sofisticato osservatorio spaziale è parte del programma Nasa per lo studio della struttura e dell’evoluzione dell’universo, ma raccoglie anche le risorse e le competenze di quattro paesi europei (a cominciare dall’Italia) e del Giappone.

Il sostegno scientifico e finanziario italiano a questa missione, del valore complessivo di 1 miliardo di dollari, è stato assicurato dall’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), che hanno fornito preziosi contributi progettuali e contribuito allo sviluppo